La Via Vandelli e i suoi tesori

C.A.I. SEZ. MASSA
«Un rifugio costruito in otto anni, dal 1985 al 1992, unicamente grazie al lavoro volontario e ai sacrifici dei nostri soci e degli abitanti dei paesi a valle. Oggi questa struttura è diventata il punto di riferimento per gli alpinisti e gli escursionisti che frequentano la zona nord delle Apuane, quella più impegnativa. Queste montagne, dalla Tambura al Monte Cavallo, dal Pisanino al Contrario, non sono infatti alla portata di tutti».
Paolo Marcello Simi, presidente del Cai Massa “Elso Biagi”, è orgoglioso del Rifugio Nello Conti in Tambura, di proprietà della Sezione, situato lungo la Via Vandelli e posto tappa della Variante apuana del Sentiero Italia CAI. Di questo rifugio ha parlato sabato scorso in televisione, durante la quinta puntata del programma televisivo “Sentieri. La strada giusta”, andata in onda su Raiuno e Rai Italia e dedicata proprio al tratto apuano della Via Vandelli. Quest'ultima è un'antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena e Massa e oggi percorribile a piedi dagli escursionisti.
Simi Rifugio conti
Il presidente del Cai Massa Paolo Simi con il conduttore Lino Zani al Rifugio Nello Conti © Cai Massa

Il Rifugio Nello Conti

Il rifugio si trova a 1440 metri di altitudine e, per arrivarci, si deve percorrere la Via Vandelli dalla località di Resceto.
«Sono circa 5 km, con un dislivello di 1000 metri, per percorrere i quali occorrono circa due ore e mezzo. Il sentiero è consigliato ai camminatori con un minimo di allenamento, visto il dislivello non banale e 'assenza di tratti in piano. Una volta arrivati, la fatica è però ripagata da un luogo meraviglioso, immerso nella natura con vista mare».
Secondo Simi, la Via Vandelli ha un notevole valore dal punto di vista architettonico e paesaggistico, grazie alla presenza dei muri a secco e di tornanti estremamente panoramici.
«Il Nello Conti è stato voluto fortemente dalla nostra Sezione per dare vita a un presidio, a una sorta di punto di controllo per vedere cosa succede sulle Apuane. Come molti sanno, sono montagne attualmente devastate dalle cave per l'estrazione del marmo, dove oggi vengono utilizzati macchinari che riescono a estrarre in un anno la quantità di materiale che prima si estraeva in dieci, quindici anni. Questo rifugio è dunque un nostro punto di forza, una roccaforte sulle Apuane, una casa accogliente per tutti gli escursionisti che vogliono frequentare queste montagne».
La struttura è raggiungibile unicamente a piedi, non sono presenti funivie, funicolari o altri impianti di risalita. Tutti gli approvvigionamenti vengono effettuati a spalla, con gli zaini, grazie anche all'aiuto di soci Cai e semplici escursionisti che si mettono a disposizione.
«Solo una volta all'anno, a inizio stagione, viene caricato un elicottero con il grosso dei viveri e del materiale che occorre per due, tre mesi. Dal 15 aprile al 15 luglio è infatti vietato sorvolare le Apuane con gli elicotteri per la tutela della nidificazione degli uccelli. L'approvvigionamento oggi non sarebbe possibile senza il sistema di solidarietà diffuso che si è venuto a creare».
Altro aspetto degno di nota è sicuramente l'autosufficienza del Nello Conti dal punto di vista energetico e idrico.
«Per l'energia elettrica abbiamo un impianto fotovoltaico, per l'acqua utilizziamo una sorgente che si trova nelle immediate vicinanze».
Via vandelli muri a secco
Il ripristino dei muri a secco davanti alle telecamere © Cai Massa

Il ripristino dei muri a secco

Già negli anni della costruzione del Nello Conti erano state realizzate murature a secco per dare vita a uno spazio antistante il rifugio dove accogliere gli escursionisti. A occuparsene, tra il 1983 e il 1984, fu un gruppo di persone composto da Soci Cai e di cavatori dei paesi vicini. A parlare del recupero di questa particolare attività in televisione è stato Sauro Quadrelli, consigliere del Cai Massa e referente per la sentieristica.
«Negli anni '80 furono recuperati anche i muri a secco lungo diverse parti del sentiero di accesso al rifugio, ovvero la Via Vandelli. Il materiale, facilmente reperibile nei pressi del sentiero, veniva utilizzato anche per realizzare le “vie di lizza” (percorsi lungo i quali si facevano scendere i blocchi di marmo dalle cave fino a valle tramite delle slitte n.d.r.). Anche la tecnica di costruzione era simile a quella per realizzare le murature a secco. Per questo motivo i cavatori di un tempo possedevano questo tipo di abilità».
All'epoca la Via Vandelli era semi abbandonata, gli interventi si resero dunque necessari per recuperare la percorribilità di molte sue parti.
«Questa è una tecnica che inevitabilmente va trasmessa, data la necessità di garantire la manutenzione delle murature a secco. Una manutenzione, questa, doverosa vista la conformazione del nostro territorio, che in buona parte è a rischio frane. In questa ottica già negli anni '80 abbiamo organizzato i primi corsi di formazione. Per realizzare i muri a secco bisogna infatti saper osservare le pietre e capire come si possono mettere insieme una all'altra».
Con il tempo il Cai Massa ha dunque ricreato un nuovo gruppo di persone in grado di effettuare questo tipo di opere di manutenzione. E oggi l'obiettivo è quello di tramandare questo “sapere”.
«Quest'anno abbiamo intenzione di sistemare la parte alta della Via Vandelli, che coincide con il Sentiero Italia CAI. Abbiamo bisogno di persone che abbiano voglia di imparare questa tecnica. I corsi di avviamento sono dunque fondamentali, in questo senso stiamo cercando di coinvolgere le istituzioni e l'Ente Parco per organizzarli congiuntamente».
Orto botanico apuane
Scolaresche all'Orto Botanico delle Alpi Apuane © Archivio Orto Botanico delle Alpi Apuane

L'Orto Botanico di Pian della Fioba

La puntata di “Sentieri” di sabato scorso ha condotto gli spettatori anche in due luoghi molto particolari che si trovano nei pressi della Via Vandelli: l'Orto Botanico di Pian della Fioba e il Laghetto dei Tritoni in Cava Valsora. A parlarne è stato Andrea Ribolini, socio Cai Massa, responsabile dell'Orto Botanico ed esperto di fauna e flora delle Alpi Apuane.
«L'Orto Botanico è stata la meta di una delle deviazioni dalla Via Vandelli che gli autori Rai hanno scelto di fare. Si trova su un cocuzzolo nella Valle del Frigido, con una vista panoramica a 360° sulla stessa Via Vandelli, sulla Tambura e su Resceto. Siamo una realtà piccola, portata avanti da ragazzi in età universitaria e post universitaria, dove vengono ospitate molte specie floristiche endemiche delle Apuane, che qui vengono salvaguardate e riprodotte».
Laghetto Tritoni
Le riprese al Laghetto dei Tritoni © Rai

Il Laghetto dei Tritoni in Cava Valsora

Relativamente al Laghetto dei Tritoni, Ribolini spiega come la Cava Valsora rappresenti una situazione apuana particolare. In una sua porzione “non attiva”, infatti, si è originato un lago colonizzato da un'ingente popolazione di tritoni alpestri apuani.
«È un luogo molto interessante dal punto di vista naturalistico, ma anche bello dal punto di vista estetico e scenografico. È una cava dove la natura ha in parte risanato le ferite inferte dall'escavazione alla montagna, originando un ambiente umido che qui è una cosa rara. Oggi il sito può essere fruito dal pubblico grazie all'impegno per la sua tutela iniziato una decina di anni fa, per il quale anche il Cai ha fatto la sua parte. Un impegno che ha permesso a luogo di esistere ancora».
Per rivedere la puntata di "Sentieri. La strada giusta" dedicata alla Via Vandelli clicca qui.