Una targa al Quintino Sella per Germana Giordano

C.A.I. SEZ. SALUZZO
Un momento della cerimonia. Foto del Cai Saluzzo


Lo scorso 8 luglio, Il Cai “Monviso” di Saluzzo (in provincia di Cuneo) ha apposto una targa in memoria di Germana Giordano in Tranchero, compagna di Hervé Tranchero, al rifugio Quintino Sella.  
 

L'obiettivo è quello di far vivere e trasmettere il ricordo di Germana Giordano Tranchero, della professionalità, dell’amore per i monti, dell’impegno profuso per la difesa della natura montana,della sua capacità di trasmettere storie, vissuti ed emozioni tradotte nella quotidianità.


La “coppia” Germana e Hervè si è fatto carico di custodire i valori culturali e ambientali della montagna. Germana Giordano, deceduta a 75 anni, ed Hervè Tranchero hanno svolto il compito di custodi del Rifugio Quintino Sella al Monviso per oltre 50 anni. Mentre Hervè, guida alpina, svolgeva funzioni di guida, soccorritore e gestore del rifugio, Germana costantemente al suo fianco, esercitava i compiti di accoglienza, ristorazione, amministrazione e radiocomunicazione
per le esigenze del soccorso.

Con questo evento, il Cai Saluzzo desidera far vivere e trasmettere ai presenti i vissuti e le esperienze di Germana e testimoniare ad Hervè e alla sua famiglia la nostra vicinanza ed il nostro ringraziamento per il sevizio prestato al Rifugio.
 

Hervè e Germana aiutavano tutti ad avvicinarsi, con prudenza, alle terre alte, a toccare le vette, a sentirne i profumi e i rumori e a viverle con gioia. Un sorriso accogliente, una tazza di tè bollente, una polenta appetitosa. Il Sella non era Hervé, non era Germana, era la coppia Germana-Hervé. La guida e il braccio destro, il silenzio e la parola, la professionalità e l’accoglienza. La scalata e il consiglio giusto, l’ospitalità ed il sorriso. La sintesi perfetta dell’amicizia.
 

Grandi fautori del soccorso sanitario in alta montagna e protagonisti del soccorso alpino, lei alla radio coordinava le attività del marito e dei soccorritori nell’intervento attivo. Con il loro servizio, hanno coperto quasi la metà della storia centenaria del rifugio, abbellendolo, lei col suo tatto femminile e umano, lui ampliandolo e rendendolo più accogliente e adatto a tutti i tipi di amanti delle terre alte. Al Sella, loro facevano sentire chiunque a casa propria. 

Negli anni hanno trasmesso la stessa passione ad Alessandro e Silvia, che continuano a seguire le loro orme. Più che gestori di un rifugio, sono stati il cuore pulsante, l’anima, la tradizione e la storia del Viso. Sentimenti e affetti che hanno saputo trasmettere con passione in altri continenti favorendo la nascita di ponti di solidarietà con gli abitanti delle aree più disagiate del Nepal.
 

La loro è stata ed è una traccia indelebile scritta col sudore e con il lavoro sui versanti del Monviso. Una testimonianza di professionalità, di attenzione e di cura per l’ambiente montano. Una chiara e intramontabile prova di amore per le Terre alte. Un affetto che faceva parlare lei con le sue montagne, mentre lui si arrampicava sulle vette. Germana, con Hervè, e le montagne erano e sono visibilmente una cosa sola ed insieme sono il ricordo di un’unione speciale.