14.12.2020
Un ricordo di Paolo Grünanger
C.A.I. SEZ. MILANO Paolo Grünanger ci ha lasciati il 28 giugno. Avrebbe compiuto 94 anni 20 giorni dopo. «Ricordarlo è un piccolo segno di affetto per una persona che ha lasciato una traccia profonda in tutte le attività che ha svolto, e in tutti quelli con cui è stato in contatto», spiega il socio del Cai Milano Fabio Giuggioli Busacca.
Un socio storico
Nel Cai, di cui era socio da poco meno di 80 anni, Paolo Grünanger svolse ruoli importanti, soprattutto nell’immediato dopoguerra, per la SUCAI di cui è stato reggente per la biblioteca e le attività culturali. Svolse intensa attività alpinistica su tutto l’arco alpino dove, pur senza compiere salite spettacolari, collezionò molte ascensioni di tutto rispetto, e raggiunse oltre 50 “quattromila”, rammaricandosi di non averli potuti salire tutti. Ma svolse anche attività extraeuropea, guidando la prima spedizione del dopoguerra del Cai Milano in Hoggar nel Sahara algerino centrale, nel 1956.
Per quanto riguarda l'attività accademica, è stato Professore di Chimica Organica al Politecnico di Milano, e successivamente Direttore del Dipartimento di Chimica Organica a Pavia. Cessato l’insegnamento si dedicò alle Orchidee spontanee italiane, diventando ben presto una autorità riconosciuta anche a livello europeo.
«Ma la cosa più importante che lo caratterizzò fu il suo spessore umano. La sua modestia e riservatezza nascondevano una cultura immensa, e nello stesso tempo una grande capacità di ascoltare e partecipare con i suoi interlocutori. Caratteristiche che gli conferivano un carisma particolare, tale da imporlo spontaneamente come punto di riferimento, come leader si direbbe adesso - continua Giuggioli Busacca - e che gli facevano guadagnare una fiducia calorosa e profonda. Queste doti umane, soprattutto, sono quello che di Paolo ricorderò sempre, e che più mi mancheranno».
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