L'incontro di Torino © Citam LpvLa Sala degli Stemmi al Monte dei Cappuccini a Torino era al completo sabato 9 marzo per l’incontro “Dialogo sulla Montagna nell’era dei cambiamenti climatici”, organizzata dalla Commissione Tutela ambiente montano di area Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Erano presenti i Consiglieri centrali di area Giancarlo Nardi e Davide Avagnina, alcuni Presidenti delle sezioni del torinese, molti Operatori Tam e semplici soci interessati alle tesi conclusive del 101° Congresso nazionale Cai dello scorso novembre a Roma.
Dopo un intervento di benvenuto di Claudio Fornaca, Vicepresidente della Sezione di Torino, si è entrato nel vivo della questione con Raffaele Marini, Presidente Commissione centrale Tam, che ha spiegato come l’impostazione del Congresso si rifacesse al concetto che la sostenibilità deve tener conto degli aspetti ambientali, sociali ed economici, altrimenti non può esistere. Nel corso del suo intervento si sono ripercorsi a grandi linee, ma in modo incisivo, alcuni dei temi trattati a Roma per arrivare alla conclusione che il compito del Cai è formare “….frequentatori della Montagna capaci di contrastare le minacce perché preparati, coscienti dei rischi e coscienti che le attività antropiche hanno effetti su ambienti già molto sollecitati dai cambiamenti climatici”.
Guido Nigrelli, ricercatore Cnr-Irpi, che gestisce l’osservatorio climatico al Rifugio Gastaldi, ha concentrato l’attenzione dei presenti sui dati scientifici relativi ai cambiamenti climatici ed ha evidenziato, riportando avvenimenti recenti, come sia aumentata l’instabilità delle montagne e di conseguenza i rischi di crolli di roccia e ghiaccio, di colate detritiche e torrentizie, lo svuotamento improvviso di bacini glaciali. Chi ama andare in montagna deve esserne consapevole e cambiare il sistema di approccio a questo ambiente, non limitandosi a consultare le previsioni del tempo, ma considerando l’andamento meteorologico dei giorni precedenti all’escursione, consultando i bollettini e chiedendo informazioni ai gestori dei rifugi. Il Cai, con l’attivazione dell’iniziativa “Rifugi sentinella”, oltre a raccogliere dati, si propone di divulgare conoscenze per aumentare la consapevolezza di escursionisti e alpinisti e suggerire nuove e più moderne forme di frequentazione della montagna.
Collage di foto dell'incontro © Citam LpvAlessandra Pollo, dottoranda in Biologia dell’ambiente che ha lavorato per il primo tavolo del congresso dedicato alla sostenibilità ambientale, ha spiegato il concetto di “capitale naturale” come patrimonio comune che ha un valore di cui le persone devono essere coscienti. Richiamando la Costituzione e le normative europee, ha evidenziato l’importanza della biodiversità e degli ecosistemi ed ha proposto il concetto di “Citizen science” a cui tutti i soci del Cai sono chiamati a dare il proprio contributo con monitoraggi come “Acqua sorgente”.
Al termine dei tre interventi è iniziato un dialogo molto partecipato con i presenti che hanno richiesto chiarimenti o portato la propria opinione sui temi trattati. Tra i molti contributi sono da segnalare quelli dei Consiglieri centrali. Giancarlo Nardi ha sottolineato la continuità dello spirito del Cai che, fondato nel 1863, dal 1874 ha nel Monte dei Cappuccini una sede in cui si affrontano e si diffondono le tematiche legate alla montagna e alla sua frequentazione. Davide Avagnina ha espresso la sua preoccupazione sui cambiamenti climatici: attraverso le sue esperienze di lavoro in tutto il mondo ha potuto constatare come le condizioni di vita delle popolazioni che vivono in ambienti montani siano diventate veramente estreme e drammatiche.
L’evento sembra aver raggiunto in pieno l’obiettivo di rendere partecipe il mondo Cai del territorio delle tesi del Congresso nazionale e di stimolare i partecipanti ad approfondire le tematiche trattate.