La giornata sui monti di Dorgali © Cai SardegnaRete sentieristica nei monti di Dorgali, verifica sul campo del Club alpino italiano. Settantacinque soci Cai dalla Barbagia, Marghine, Baronie, Ogliastra, Oristanese, Alghero, domenica sulla striscia d’asfalto di Oddoene, ai piedi della vasta catena di calcare. A guidare Matteo Marteddu, componente del direttivo regionale Cai e diversi soci con vasta esperienza nei corsi di formazione Cai e nel concreto lavoro sul campo.
Avvio da Su Ponte ‘e S’Abba Arva. Luogo di intreccio per Gorroppu, Tiscali e del Sentiero Italia Cai che arriva dalla Gallura, lungo i picchi calcarei del Tuttavista e di Dorgali, per proseguire la sua corsa, oltre 600 chilometri in Sardegna e 7500 sino alle falesie giuliane. Questa parte della montagna dorgalese è stata interessata dalla attività dell’Agenzia Forestas e del Cai con la definizione e certificazione all’interno della Rete Escursionistica della Sardegna. Sentieri accatastati, numerati e provvisti della segnaletica Cai. Sui percorsi la segnaletica orizzontale, bandierine bianco-rosse e verticale con le frecce direzionali nei vari luoghi di posa, indicanti punti di partenza e di arrivo e tempo di percorrenza.
I soci Cai dopo la pista sulla base di Monte Tindu, il primo tratto del Sentiero Italia proveniente da Sa Tuora e Su Separadorzu, hanno affrontato la dura e difficile scala “Su Peichinu”. Una delle tante che intersecano in verticale il Monte, da Surtana a S’Aliderru a Finiodda. Orografia caratterizzata da pendii impegnativi, calcare frastagliato e pietraie frananti. L’opera di Forestas e Cai cerca di agevolare, anche attraverso informazioni sulle app di Sardegna Sentieri o del Club Alpino, la pratica escursionistica e tra le varie possibilità di tracciamento viene scelto quello più idoneo per le attività di camminata lenta.
Dopo la salita sulla piana si presenta il Cuile Su Lentiscu.Oggi ristrutturato con capacità di accoglienza da bivacco fisso, come prescrivono le norme della legge regionale approvata lo scorso novembre. Presenti e ben visibili le tracce di frequentazione sino alla metà del secolo scorso. Le foto in bianco e nero nel museo di Dorgali ritraggono intere famiglie, comprese donne e bambini, che qui spendevano le proprie giornate in un'economia prettamente pastorale. Da qui, con la segnaletica Cai, viene indicato il secondo versante del Monte Dorgalese, con le cime di Gutturgios, Fruncu Mannu, Sedda Artanule, Monte Orudè. Altri due cuiles come punti intermedi per gli escursionisti Cai, Sas Traese, sopra il vallone di Lanaitho e Sos Moios dirimpettaio del massiccio di Monte Oddeu.
A chiudere il circuito la discesa a Surtana dove si incrocia il Sentiero Italia che conduce e dirige verso la dolina di Tiscali e il Sopramonte di Orgosolo. Il Cai con i suoi dirigenti esprime soddisfazione per l’organizzazione su questi terreni non facili, della rete escursionistica e per l’opera dell’Agenzia Forestas.
«Legando sudore e fatica, scarponi e zaino, alla grande cultura che questa parte di Sardegna, in maniera straordinaria e unica, esprime», sostiene Matteo Marteddu. «Come parla Tiscali, parlano i cuiles dell’Ottocento e Novecento. Ascoltiamo. Il Cai verifica e valorizza. Il mare da qui è lontano».