Praidas e Tarè, un gemellaggio archeologico sulle tracce del passato

SARDEGNA

 

Due siti archeologici unici, due balconi affacciati su epoche antiche e territori mozzafiato: Praidas e Monte Tarè tornano al centro dell’attenzione grazie alla proposta lanciata dal CAI Ogliastra di un gemellaggio archeologico tra Villagrande Strisaili e Ilbono. Un’idea che nasce sui sentieri della memoria e si sviluppa lungo i percorsi dell’escursionismo consapevole.

Praidas, immerso nei rocciai che sovrastano Villagrande, e Tarè, che domina Ilbono spingendo lo sguardo fino alle spiagge di Barisardo, raccontano una storia condivisa: villaggi costruiti sul porfido rosso, privi di nuraghi, con insediamenti sparsi e architetture simili, ancora oggetto di studio da parte degli archeologi. Secondo le prime indagini, i due siti risalgono al Bronzo finale, con successive fasi di frequentazione, nonostante l’asprezza dei luoghi.

A Tarè, oggi raggiunto con facilità dagli escursionisti del CAI, è già stato tracciato un sentiero con segnaletica e tabelle informative, frutto di una sinergia tra il Comune di Ilbono, Forestas e lo stesso Club Alpino. Il percorso è ora parte della Rete Escursionistica della Sardegna, un traguardo importante che riconosce il valore ambientale e culturale dell’area. Di fronte a Tarè si trova anche il villaggio di Ulloro, meno noto ma dalle analoghe caratteristiche archeologiche.

La proposta di gemellaggio ha preso forma durante una partecipata escursione guidata da Nicola Secchi, Cecilia Staffa, Barbara Pistis, Claudia Birarba, Giacinto Staffa, Giorgio Buttau e Rita Scudu. Una cinquantina i partecipanti, come da programma CAI. Punto di partenza, i lecci del bosco di Santa Barbara. Primo incontro con la tomba di Gigante, che emerge tra la vegetazione come simbolo di un patrimonio archeologico diffuso in tutta l’Ogliastra. Da lì, lungo una carrareccia con antiche tracce di carbone, si è proseguito tra sorgenti d’acqua, boschi e cime: Sarommini, Timitzoe, Monti Mannu, con il maestoso Monte Orguda a fare da cornice.

Massimo rispetto per il sito di Praidas, visitato da lontano per garantirne la tutela. Come ha sottolineato Barbara Pistis, ogni passo è stato mosso nel segno della responsabilità ambientale. A rafforzare il valore dell’iniziativa le parole di Matteo Marteddu, presente all’escursione per il CAI Sardegna: “Scarponi, zaino e fatica producono l’impegno di proporre ai sindaci di Ilbono e Villagrande il gemellaggio tra Tarè e Praidas. Le ragioni scientifiche ci sono tutte. I sentieri, grazie a Forestas, sono già patrimonio comune. I secoli non lo hanno cancellato.”