Il
Comune di Amatrice e la
Sezione Cai locale hanno sottoscritto ieri una convenzione per l'assegnazione di un terreno adiacente all
a Casa della Montagna per la realizzazione di un
orto botanico.
«Questo atto è la prima parte di un percorso virtuoso che coinvolgerà anche l’orto botanico di Preta, realizzato nel 2015 dalla nostra Sezione all’esterno della ex Scuola elementare grazie alla disponibilità dell’Associazione “Preta vive”, e rimasto inagibile a causa dei danni provocati dal sisma del 2016», si legge in una nota del Cai Amatrice. L'assegnazione del terreno e consentirà di portare a termine un ambizioso progetto che vedrà la realizzazione di due strutture complementari: quella a Preta ospiterà le specie più specificamente montane, l’altra, ad Amatrice, dopo aver ospitato temporaneamente i campioni di Preta, verrà destinata alle specie della conca amatriciana e dell’altipiano di Campotosto».
Scienza, conservazione ed educazione ambientale
La Sezione, che sosterrà interamente i costi di realizzazione delle due strutture intende destinare l’orto botanico di Amatrice non solo agli
aspetti scientifici e di conservazione, ma anche all
’educazione ambientale, rivolta in primis agli studenti dell’Istituto Onnicomprensivo Sergio Marchionne.
Valorizzare la natura per rinascere
Il sindaco
Giorgio Cortellesi e
Marco Salvetta, presidente del Cai Amatrice, hanno sottolineato l’importanza di scelte come queste nella prospettiva di una comunità e di una terra che vogliono ripartire.
«Dobbiamo valorizzare e investire sulla nostra bellezza, sul patrimonio culturale, artistico e sulle attività scientifiche collegate al nostro ambiente», ha dichiarato il sindaco.«La ricostruzione è anche valorizzare la natura».
«Il futuro orto botanico di Amatrice costituirà un ulteriore contributo, dal punto di vista scientifico e di cultura della montagna, dato dalla nostra Sezione al nostro bellissimo territorio montano», ha dichiarato il presidente Marco Salvetta. «La sua collocazione urbana a fianco della Casa della Montagna sarà un evidente segno di ricostruzione e presidio del territorio».