Montagna e resilienza: il cammino di Lodovico Marchisio e Roberta Maff ...

C.A.I. SEZ. ORBASSANO

 

Martedì 4 marzo alle ore 21 il CAI di Orbassano (To) ha ospitato la diciassettesima presentazione di Guarigioni d’Amore presso la sua sede di via Di Nanni 20/B, direttamente da parte degli autori Lodovico Marchisio (Responsabile del CAI-GEB - Circolo Unicredit e del CAI sottosezione di Torino) e Roberta Maffiodo (cantante, fotografa, moglie di Marchisio e co-protagonista della vicenda). Anche questa serata è stata un'opportunità per conciliare la letteratura con la sensibilizzazione allo sport.

Già all'apertura dell'incontro, il Presidente del CAI di Orbassano, Marco Spinato, ha esordito sottolineando come viviamo in un mondo in cui non ci è neppure permesso di avere male al ginocchio, dove vogliamo e dobbiamo sempre muoverci senza alcuna difficoltà. A tal proposito, ha ricordato la passata avventura di un gruppo di bambini con disabilità, accompagnati lungo i sentieri con le joelette (carrozzine da montagna). Superato l’iniziale disagio psicoemotivo causato dalla loro difficoltà a camminare, questi ragazzini sono riusciti a immergersi totalmente nella montagna, vivendo un'esperienza intensa e gratificante.

Proprio a sostegno di questa tesi, Spinato ha citato le parole dell’alpinista torinese Gian Piero Motti, scomparso nel 1983, innovatore del movimento del Nuovo Mattino, che scardinava gli schemi dell'alpinismo tradizionale: "Sarei molto felice se su queste pareti potesse evolversi sempre maggiormente quella nuova dimensione dell’alpinismo spogliata di eroismo e di gloriuzza da regime, impostata invece su una serena accettazione dei propri limiti, in un’atmosfera gioiosa, con l’intento di trarne, come in un gioco, il massimo piacere possibile da un’attività che finora pareva essere caratterizzata dalla negazione del piacere a favore della sofferenza."

È proprio questa difficoltà nel raccontare se stessi ad essere affrontata con determinazione dagli autori del libro, che hanno voluto mettersi in gioco condividendo con lettori e pubblico le loro esperienze, dalla depressione di Roberta alla malattia di Parkinson di Lodovico, congiunta a un infarto. Ciò non ha impedito loro di unire le forze e instaurare una relazione di coppia fondata sulla cura reciproca, in una simbiosi che include anche la montagna come rimedio naturale, in linea con il progetto Montagnaterapia, a cui entrambi aderiscono.

Nel libro, gli autori hanno raccontato il loro percorso attraverso un’antologia di testimonianze di amici, familiari e persone care. Durante l'incontro, hanno condiviso con il pubblico filmati realizzati da Walter Marchisio, figlio di Lodovico, che documentano le escursioni della famiglia:

  • Pian Neiretto sopra Coazze

  • Via Ferrata di Pra Catinat

  • Ferrata delle Pederette

  • Escursione ai 3000 metri del Corno del Camoscio sul Monte Rosa

  • Escursione alla Rocca Seirasso

Queste immagini confermano le loro tesi:

  • La Montagnaterapia come momentanea guarigione dal Parkinson

  • La depressione si può vincere

Successivamente, Roberta Maffiodo ha letto alcuni passi del libro, tra cui:

  • Appello di Stella dal Canada (secondo capitolo, scritto da Stella Marchisio, figlia di Lodovico)

  • La Rinascita del Nostro Amore (quinto capitolo, scritto da Roberta Maffiodo)

  • La testimonianza della scrittrice e giornalista Maria Teresa Vivino, riportata nella postfazione

Al termine delle letture, Roberta ha intrattenuto il pubblico con poesie e canzoni. Tra le prime, le poesie di MarchisioMia agognata Signora e Montagna d’Amore, tratte dal suo libro Insieme verso la Luce. Tra le canzoni, invece:

  • Montagne Addio

  • Chiesetta Alpina

  • Signore delle Cime

La forza di volontà degli autori emerge non solo nel raccontarsi, ma anche nei fatti concreti. Camminare è salute, e Lodovico è riuscito a realizzare una vera e propria rinascita: nonostante i sintomi invalidanti del Parkinson, ha trovato la forza di rimettersi in gioco. Prima tornando a camminare in montagna, poi affrontando vie ferrate esposte, fino ad arrivare a una scalata vera e propria.

Ma non è tutto: l'obiettivo è stato pienamente centrato con il ritorno sugli sci. Dopo aver ripreso confidenza sulle piste baby di Campo Smith a Bardonecchia, Lodovico ha affrontato con successo percorsi più impegnativi a Sauze d’Oulx, Bardonecchia e Pian Neiretto, riconquistando le sue abilità psicofisiche e superando le limitazioni imposte dalla malattia.

L’incontro al CAI di Orbassano ha dimostrato come la montagna possa essere una via di rinascita, non solo fisica, ma anche emotiva e relazionale.