«Sessant’anni fa… Noi siamo andati lì e siamo saliti su». C’è tutto il pragmatismo che è cifra caratteristica dell’alpinismo lecchese, nel titolo della
mostra che ricorda il sessantesimo anniversario della prima salita dello
Sperone Sud del McKinley.
Il tracciato della salita e uno stralcio del diario di Riccardo Cassin © Serafino Ripamonti
Sul tetto del Nord America lungo una nuova e difficilissima via
L’allestimento, inaugurato lo scorso
venerdì 3 dicembre nelle sale dell’Osservatorio Alpinistico, presso il
Palazzo delle Paure di Lecco, rievoca le vicende e i personaggi della grande impresa che, nel 1961, portò gli alpinisti italiani sulla vetta più alta del Nord America, lungo una nuova e difficilissima via, affrontata in
condizioni ambientali proibitive.
La spedizione, guidata da Riccardo Cassin e composta da Romano Perego, Gigi Alippi, Annibale Zucchi, Jack Canali e Luigino Airoldi, ha rappresentato sicuramente
una delle più belle imprese dell’alpinismo italiano nel dopoguerra ed è stata l’evento che ha dato
fama mondiale all’alpinismo made in Grigna e ai Ragni di Lecco, che di quella scalata furono protagonisti.
Luigino Airoldi davanti all'immagine del versante sud del McKinley © Serafino Ripamonti
L'ultimo superstite di una squadra eccezionale
All’inaugurazione ha preso parte anche
Luigino Airoldi, che il 7 dicembre festeggia i 90 anni, ed è ultimo superstite di quella squadra eccezionale. Attraverso un simpatico aneddoto, Luigino ha voluto dare risalto al senso di appartenenza e al profondo legame fra gli uomini del McKinley e la città che tanto si era spesa per l’organizzazione della spedizione.
«Prima di partire», ricorda, «mi ero procurato una piccola statuina raffigurante San Nicolò, il patrono di Lecco. La portai con me fino in vetta, deciso a lasciarla lassù come omaggio alla mia città. Così feci, ma mentre scendevo cominciai a pensare al povero San Nicolò, lassù tutto solo e con quel freddo… Insomma, non ebbi cuore di abbandonarlo: eravamo già scesi un bel pezzo, ma tornai indietro, lo raccolsi, lo misi al caldo sotto la giacca e lo riportai a casa con noi. Siamo saliti e scesi da lassù tutti assieme, non soltanto noi sei alpinisti, ma tutti quelli che hanno contribuito a realizzare quel sogno».
otto: il telegramma di congratulazioni inviato dal presidente Kennedy © Serafino Ripamonti
Alla scoperta dell'archivio fotografico e del film della spedizione
La nuova mostra, voluta dal
Comune di Lecco e realizzata dalla
Fondazione Riccardo Cassin in collaborazione con il
Cai Lecco, racconta l’impresa del 1961 attraverso un percorso giocato soprattutto sulle immagini. Fotografie e schermi consentono infatti al visitatore di fruire dello straordinario archivio fotografico e del film che documentano la spedizione. Inoltre, ha spiegato l’architetto Alessandro Dubini, curatore dell’allestimento,
«si è voluto dare particolare risalto ai volti dei protagonisti, dedicando un’intera parete alle foto che li ritraggono in primo piano e in azione».
La mostra resterà aperta al pubblico sino al mese di
aprile 2022 e sarà visitabile il martedì dalle ore 10 alle 13, il mercoledì e il giovedì dalle 14 alle 18, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 (aperture straordinaria: venerdì 24 dicembre dalle 10 alle 18; domenica 26 dicembre dalle 14 alle 18; venerdì 31 dicembre dalle 10 alle 18; sabato 1 gennaio dalle 14 alle 18).