L’assemblea dei delegati Sat nomina i nuovi componenti degli organi ce ...

SOCIETA' ALPINISTI TRIDENTINI
Il tevolo dei relatori all'assemblea © Sat

Cambio ai vertici di Sat. Dopo sei anni e due mandati, Anna Facchini lascia la presidenza per raggiunti limiti di incarico. Sabato scorso, l’assemblea dei delegati di Sat ha eletto i nuovi componenti degli organi centrali che guideranno la Società degli Alpinisti Tridentini per il prossimo triennio 2024-2027. Dei 32 candidati, un candidato ha ritirato la sua candidatura. 
 
Sono stati eletti i 19 nuovi consiglieri del Consiglio Centrale 2024-2027: Cristian Ferrari (62 voti), Giovanni Ghezzer (60 voti), Iole Manica (59 voti), Cinzia Fedrizzi (57 voti), Giovanni Galatà (55 voti), Johnny Zagonel (53 voti), Riccardo Giacomelli (voti 50),  Bruna Penasa (50 voti), Matteo Motter (49 voti), Roberta Rosi (48 voti), Licia Favè (46 voti), Franco Tessadri (44 voti), Alessandro De Guelmi (43 voti), Carlo Ancona (42 voti), Alessandro Rossi (40 voti), Mauro Viesi (35 voti), Mauro Mazzola (34 voti), Lorenzo Kessler (34 voti), Massimiliano Corradini (29 voti).
I componenti del Collegio dei Probiviri sono: Edda Agostini (91 voti), Roberto Caliari (70 voti), Ettore Luraschi (59 voti). Supplenti: Marco Matteotti (58 voti), Paolo Mondini (36 voti).
I componenti dell’Organo di Controllo: Paolo Scoz (82 voti), Luciano Dossi (67 voti), Stefano Curzio (64 voti).  Supplenti: Stefano Giovannini (61 voti), Nicola Francesco Lenoci (46 voti). 
 
Presentato il bilancio sociale e approvate all’unanimità: la relazione morale della presidente, la relazione di missione che prevede conto economico e situazione patrimoniale. 

«Lascio una Sat in salute, rafforzata patrimonialmente, con possibilità di ulteriori sviluppi nelle relazioni con enti, istituzioni, aziende – ha detto la presidente uscente, Anna Facchini, nella sua relazione - Il bilancio 2023 chiude in positivo per circa 85.000 euro. La relazione di missione descrive con trasparenza i fatti amministrativi; il risultato finale testimonia la gestione accorta condotta dal Consiglio». Facchini, nella sua relazione, si è soffermata sulla Spazio Alpino srl benefit (con socio unico Sat che ne detiene l’intero capitale) rilevando l’importanza di guardare a una gestione economica finanziaria attenta. «Già nel 2019 erano palesi le conseguenze di una crisi economica e finanziaria risalente a una decina di anni prima, che ha segnato anche la pur ricca provincia di Trento. Nel 2021 abbiamo creato un soggetto che potesse reperire risorse finanziarie integrative delle entrate istituzionali (quote associative e contributi pubblici). Guardando al futuro, lo sviluppo della srl necessiterebbe di investimenti in competenze, per ora tenuti in sospeso; la società rimane uno strumento che può permettere scelte gestionali e nuove opportunità di sviluppo che alla Sat Aps non sarebbero consentite. Non si tratta della trasformazione della Sat, né di una scelta rivoluzionaria: lo stesso Cai ha costituito una cooperativa tra i gruppi regionali che ha per oggetto l’attività commerciale, che non può essere svolta da un ente pubblico».

I delegati Sat presenti all'assemblea © Sat

L’assemblea ha visto la partecipazione anche del presidente del Trento Film festival, Mauro Leveghi; del presidente Cai Alto Adige, Claudio Zanella; del vicepresidente generale Cai, Manlio Pellizon.  A portare i video saluti istituzionali il presidente del Cai, Antonio Montani che ha ringraziato per il lavoro svolto la presidente Facchini, la sua vicepresidenza, il Consiglio. Il presidente Cai si è soffermato sul rinnovamento che il Sodalizio si è dato negli ultimi anni, rimanendo legato a quei valori che gli sono propri. 

«L’invito che posso fare è duplice – ha detto Montani - apritevi al mondo e continuate ad avere una particolare attenzione per le Sezioni, che sono le nostre cellule vitali. Il Trentino è sicuramente un’area tra le più belle del mondo, ma non è dentro i confini del Trentino che si esaurisce il mondo. Se nei prossimi anni la Sat vorrà continuare ad avere un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale, dovrà sempre di più aprirsi. È assolutamente vero che il Cai ha bisogno della Sat, ma anche la Sat ha bisogno del Cai, quindi chiedo a chi sarà nei prossimi dirigenti della Sat, davvero di aprirsi, di contaminarsi, di non aver paura e di fare nuove esperienze in Italia e all’estero». 

In merito ai rapporti Sat-Cai è intervenuta anche la presidente Facchini auspicando «che il prossimo Consiglio sappia cogliere opportunità di crescita reciproca, mantenendo alto il livello del dialogo, consapevoli che siamo alleati».
 
Tra i temi approfonditi da Facchini le modifiche statutarie di adeguamento al Codice del Terzo Settore: 

«Abbiamo fatto il possibile, come Giunta, per incontrare le sezioni in difficoltà, per capirne i problemi e cercare insieme le soluzioni. Siamo dell’idea che in taluni casi vadano incoraggiati processi di fusione. La Sat centrale può migliorare i servizi ai soci e alle sezioni, ma lasciandole libere di programmare e gestire le proprie attività». 

Ha ricordato la rete delle relazioni istituzionali: 

«Con l’avvio e il consolidamento del Servizio Civile Universale; l’alto profilo di interlocuzione con la Provincia di Trento; di pochi giorni fa la firma di un accordo quadro con l’Azienda Provinciale Servizi Sanitari per la ‘Montagna-terapia’; gli importanti accordi di collaborazione con gli atenei italiani, in particolare con l’Università di Trento». 

Sui rifugi Facchini ha detto: 

«Abbiamo introdotto la procedura di bandi di concorso di progettazione nella riqualificazione, per stimolare il confronto di idee e di esperienze. nel periodo 2018-2023 abbiamo investito 11 milioni nei rifugi, di cui circa 9 coperti da contributi pubblici, in via prevalente sulla L.P. 8/1993 e in parte residuale dal Cai. Senza i contributi pubblici - ha sottolineato - la Sat avrebbe dovuto dilazionare in un lunghissimo periodo interventi strutturali e di adeguamento tecnico, con inesorabile ulteriore degrado del patrimonio immobiliare». 

E ancora, il consolidamento delle collaborazioni per i sentieri.

«Con 1,9 milioni di euro di contributi ordinari ricevuti negli anni 2018-2023, con una media annuale di circa 320.000 euro, che hanno sostenuto manutenzioni e controlli condotti da centinaia di volontari supportati dalla Commissione Sentieri e dal GIS. Negli stessi anni, 758.000 euro sono stati impegnati nelle manutenzioni straordinarie, relative a interventi di maggiore complessità che richiedono il coinvolgimento anche di fornitori esterni»; i documenti di indirizzo su territorio, ambiente, paesaggio, «poco conosciuti benché resi pubblici sul sito, e sicuramente preziosi grazie al lavoro delle Commissioni che in questi anni hanno saputo intrecciare collaborazioni virtuose, sia all’interno sia all’esterno della Sat, aggiungendo valore alle attività di studio, ricerca, promozione». 

Infine lo sguardo di futuro e l’auspicio di una Sat giovane e innovatrice.

«Le scelte operate dal Consiglio - ha detto la presidente uscente - testimoniano la capacità di innovare; i risultati economici e la solidità patrimoniale sono tangibili. Ma se è vero che i fondamentali di bilancio sono un ingrediente chiave, è altrettanto vero che questi, da soli, non bastano: servono una chiara strategia di lungo periodo e un approccio nuovo ed evoluto. Il Consiglio uscente ha perseguito un’attenta e strutturata attività di pianificazione, prefigurando scenari, con un atteggiamento flessibile e reattivo agli eventi. La Sat oggi è più pronta per affrontare un nuovo contesto di elevata volatilità. Sat in questi anni non ha mai perso l’orientamento e lo dimostra il numero di 27.340 soci, record storico, raggiunto nel 2023; al 15 aprile si è superato di oltre mille unità il numero dei soci dell’anno scorso.  Abbiamo fatto tutti uno sforzo ragguardevole, proseguendo su sentieri che i nostri predecessori avevano già segnato, per adattarci ai cambiamenti, ma le organizzazioni mutano con il mutare del tempo e, insieme, abbiamo svuotato di significato il rassegnato ritornello ‘si è sempre fatto così’.  Lasciamo una Sat vivace, brillante, che sa tenere il passo con i tempi.  Un bravo maestro è colui che insegna e condivide: se la SAT vuole continuare ad essere esempio di partecipazione e impegno per la società civile dovrà essere disposta al dialogo e al confronto».

Anna Facchini è stata la prima donna a guidare la Sat in 150 anni. Entrata come socia nel 1989 per seguire un semplice corso di conservazione ambientale, in parte teorico, in parte pratico. Dalla prima esperienza, ne sono seguite diverse, attraverso l’ingresso nella Commissione per la tutela dell’ambiente montano (di cui è stata eletta presidente nel 2009) e l’istituzione, su sua iniziativa, della commissione culturale, ora estesa anche all’ambito storico e di conservazione della biblioteca. La nomina a presidente è arrivata nell’aprile del 2018.

Ora per l’elezione della/del presidente Sat bisognerà aspettare qualche giorno. La prima seduta del nuovo Consiglio Centrale verrà convocata nel più breve tempo possibile. I consiglieri saranno chiamati ad eleggere, individuati all’interno del Consiglio Centrale: la/il presidente di Sat, le/i due vicepresidenti, la/il segretario. Le cariche, insieme a tre consiglieri, comporranno la nuova Giunta esecutiva.