di Roberto Micheli , gruppo Seniores e consigliere del Direttivo del Cai Brescia
I Seniores bresciani in cammino © Cai BresciaFin da ragazzi abbiamo percorso le montagne seguendo i segni bianco-rossi del Club alpino italiano, sinonimo di sicurezza nel procedere e certezza nel raggiungimento della meta. Sono stati compagni fedeli di innumerevoli escursioni e garanzia di notevoli soddisfazioni.
Ma sicuramente non potevamo mai pensare che un giorno avremmo potuto seguire questi segnali per un percorso continuo di più di 8000 km; sviluppato in 20 regioni italiane (isole principali comprese) per un totale di circa 500 tappe attraversando 16 parchi nazionali ed innumerevoli aree protette:questa meraviglia è il Sentiero italia Cai.
Questo importante progetto, ora realtà, entusiasma a maggior ragione in quanto mette nelle sue priorità il rispetto per l’ambiente della montagna e la salvaguardia delle comunità locali che in essa vivono,con la loro cultura,le loro tradizioni e la fruttifera simbiosi con la Natura.Difatti è stato pensato e realizzato per garantirne la sua sostenibilità,valorizzandone la biodiversità e promuovendone un turismo lento, consapevole e rispettoso.
Sposando questa teoria e da attivissimi frequentatori dell’ ambiente montano noi,del gruppo Seniores del Cai di Brescia,abbiamo deciso di andare ad esplorare le tappe del Sentiero Italia in una delle due nostre grandi isole, la Sicilia.
Nell’ isola il sentiero parte da Trapani ed arriva a Messina dopo 37 tappe e circa 630 km.
Detto fatto nella primavera del 2023 ci siamo presentati in buon numero (42) a Trapani per seguire le prime 8 tappe del Sentiero ed arrivare fino a Piana degli Albanesi. Si è trattato di un bellissimo viaggio tra colori, profumi (sicuramente la primavera ci ha dato una mano), piccoli e grandi agglomerati trasudanti storia e cultura, paesaggi da cartolina ed una enogastronomia che ci ha aiutato a riprendere le energie dopo le camminate.
Dal centro di Trapani siamo saliti ad Erice passando dal santuario di S. Anna con vista panoramica sulla città e sulle Egadi; ammirato porta Spada, famosa per i Vespri Siciliani;siamo poi ridiscesi al mare. Il giorno dopo abbiamo scoperto quel gioiello paesaggistico che corrisponde al monte Cofano per poi arrivare nella baia di Macari, vicino a San Vito Lo Capo.
Che dire poi dell‘attraversamento della Riserva naturale orientata dello Zingaro, gioiello naturalistico di altissimo pregio (abbiamo scoperto che fu una protesta popolare a bloccare la costruzione di una strada che l’ avrebbe ferita a morte) fino alla baia di Scopello con la sua magnifica tonnara. La nuova tappa ci ha portato a Segesta, città greca con il suo bellissimo tempio. Avanti ancora, Alcamo poi il bacino artificiale del lago Poma ed infine Piana degli Albanesi, antichissima enclave “arbereshe” dove tuttora si professa il rito greco-bizantino.
Le otto tappe prefissate sono terminate, abbiamo a curriculum 130 km per un dislivello totale positivo di 5430 mt.
Foto di gruppo dei partecipanti di quest'anno © Cai BresciaL’entusiasmo per questa esperienza è stato alle stelle, tanto che abbiamo subito organizzato la continuazione del tragitto nel 2024, anno per noi importante in quanto festeggiamo i 150 anni di attività della nostra sezione.
Siamo quindi ritornati a Piana degli Albanesi, camminando abbiamo percorso altre 8 tappe fino Petralia Sottana, nel pieno del Parco delle Madonie; aggiungendo altri 144 km con più di 6000 mt di dislivello.
Il primo giorno abbiamo avuto la fortuna di vedere alcuni abitanti di Piana in costumi tradizionali per la festa di San Giorgio, patrono della città. Poi il bellissimo bosco di monte Leardo dalla cui cima abbiamo goduto di un panorama a 360° su vallate enormi.
Il giorno seguente siamo giunti a Ficuzza nella Riserva naturale ex tenuta di caccia del re Ferdinando di Borbone, visitando anche il Centro recupero animali selvatici.
Siamo passati dal Pulpito del Re, dove il sovrano si riposava durante le battute di caccia e, all’arrivo tappa, visita agli antichi bagni termali di origine araba di Cefalà Diana.
Continuando dai ruderi del castello di Cefalà siamo giunti alla Riserva naturale orientata delle Serre di Ciminna caratterizzata da curiose formazioni rocciose di gessi germinati che abbiamo attraversato su creste molto panoramiche.
La quinta tappa, da Ciminna a Montemaggiore Belsito, è stata la più lunga, ben 28 km con un dislivello di più di 1000 metri con il guado del fiume San Leonardo.
La successiva ci ha portato a Scillato, avvicinandoci al Parco delle Madonie.
La settima e l’ ottava tappa si sono svolte in questo meraviglioso parco e sono state le più suggestive. La prima è stata il Tappone (19 km con 1620 mt di dislivello), molto piacevole, bellissima la località Piana dei Cervi seguita dalla discesa fino al rifugio Giuliano Marini del CAI di Palermo.
L’ ultimo giorno siamo passati vicino al monte Carbonara, seconda cima per altezza dell’ isola dopo l’ Etna, arrivando a Petralia Sottana, meta finale di questo nuovo trekking. Il parco delle Madonie ci ha veramente affascinato anche per la presenza di alberi millenari e per i tantissimi daini.
L’ idea è quella di proseguire questa nostra avventura; ce la metteremo tutta, consapevoli che ci mancheranno ancora da percorrere più di 7000 km per completare questa meraviglia escursionistica che è il Sentiero Italia Cai..
Altro scatto delle escursioni © Cai Brescia