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L’idea è nata qualche mese fa, pensando a come poter celebrare al meglio i 140 anni dalla fondazione della Sezione CAI di Gorizia, nata come costola della Società Alpina delle Giulie di Trieste. Così, spulciando l’elenco delle sezioni CAI, quella di Ascoli Piceno viene individuata come quella che, assieme all’originario ceppo triestino, nel corrente anno ricordava lo stesso anniversario.
Contattata quindi la coeva sezione CAI, è iniziato un percorso per costruire due escursioni intersezionali per suggellare il gemellaggio tra Gorizia e Ascoli Piceno.
A fine aprile, sfidando una primavera forse più innevata dell’inverno che l’ha preceduta, un nutrito gruppo parte da Gorizia per Ascoli Piceno, trovando una calorosa sistemazione presso il Rifugio Paci (www.rifugiopaci.it).
Saranno quattro giornate intense che, sfidando il suolo innevato, porteranno i goriziani, accompagnati passo a passo dagli amici del CAI di Ascoli Piceno, prima sul Monte Girella, poi fino al bivacco Rifugio Zilioli sul Monte Vettore, da dove si può ammirare la bellezza dei Piani di Castelluccio di Norcia, ancora feriti dal sisma del 2016. L’escursione sul Monte Ceresa, cuore dell’appennino perduto, viene purtroppo interrotta a causa di un violento acquazzone, ripiegando così a Civitella del Tronto, per una visita storico culturale, come quella del centro storico di Ascoli Piceno, ultima tappa prima di lasciare il territorio marchigiano.
Pochi giorni fa, l’incontro tra Ascoli e Gorizia si è ripetuto, questa volta in territorio friulano. Assieme siamo saliti fino alla cima del Monte Tersadia, mentre il giorno successivo ci ha visto impegnati in una salita sul Monte Sabotino, dove con la guida di Bogdan, abbiamo esplorato le gallerie del primo conflitto mondiale, occasione per riflettere sull’assurdità di quella e di tutte le altre guerre. Nel pomeriggio, la visita è proseguita sul Brestovec, tra castellieri, cannoniere della prima guerra mondiale e appostazioni militari delle guerra fredda, guidati con la consueta competenza, passione e simpatia da Mitjia Juren.
Due giornate intense, degnamente concluse con un rebekin, organizzato dalla nostra Sezione, presso Casa Cadorna, a Doberdò del Lago. Evento tanto atteso dagli ospiti piceni, incuriositi dai nostri racconti di rebekin, fatti durante la nostra permanenza nelle Marche.
Ultima tappa in territorio friulano, la visita delle due città, Gorizia e Nova Gorica, accompagnati dalla voce esperta di Andrea Bellavite. La pioggia ha ridotto notevolmente il percorso di visita programmato, ma è stato sufficiente a far comprendere agli ascolani la complessità del nostro territorio e la sua multiculturalità. La visita si è conclusa alla stazione della Transalpina, luogo del partire ma anche del tornare, con l’ultimo arrivederci.
In questi giorni trascorsi nel territorio friulano, non sono mancate le occasioni per presentare agli ospiti marchigiani, anche le nostre specialità culinarie, alcuni locali storici e, a grande richiesta, anche una breve visita ad un’azienda vinicola del nostro Collio, dove c’è stata la possibilità di degustare i nostri vini e di portarsene a casa una discreta riserva.
Cosa resta di tutto questo?
Certamente non solo il ricordo delle belle e intense giornate trascorse assieme, dei luoghi visitati, delle esperienze vissute, ma anche la consapevolezza di aver incontrato delle persone con le quali, passo a passo, abbiamo scoperto di non avere in comune solamente l’amore per la montagna e per la natura in generale, ma anche tanto altro, di aver creato davvero un rapporto di amicizia, suggellato dai calorosi abbracci nel salutarci, nel re-incontrarci e nel ri-salutarci, con i nostri pensieri già proiettati alla prossima esperienza da vivere assieme, perché lo crediamo davvero che questa esperienza non è stata una mera escursione intersezionale ma un vero e proprio gemellaggio, che ci porterà nuovamente a percorrere assieme nuovi sentieri e nuove strad