Giorgio Lucarelli in Mongolia © Cai SoraL’esploratore e ciclo-viaggiatore Giorgio Lucarelli del Cai Sora, in sella alla sua bicicletta, alle ore 8.45 del 6 agosto ha portato a termine con successo il suo 24° cicloviaggio in giro per il mondo. Lucarelli è tra i pochi soci Cai in Italia ad aver sventolato il logo del Cai nelle parti più remote del mondo: Alaska, Canada, Islanda, Siberia “la strada delle ossa”, Kirghizistan: oltre 86.000 km percorsi nel mondo in solitaria.
Il percorso
Il tragitto è raccontato dallo stesso Giorgio.
«Sono partito da Roma Fiumicino con un volo diretto a Ulaan Battar, la capitale della Mongolia. Il 16 Luglio ho iniziato a pedalare in senso orario verso sud, nel deserto del Gobi, in direzione della cittadina Dalanzadgad (600km circa). Lasciata Dalanzadgad, ho percorso il tratto più impegnativo dell’intero viaggio, diretto a Ovest, su piste di sabbia e terra per ammirare le Khongoryn Els, all’interno dell'omonimo parco. Le Khongoryn Els sono caratteristiche dune di sabbia che possono raggiungere i 200 metri di altezza. Dopo aver superato un valico a circa 2000 metri di altitudine, nella porzione centrale del deserto del Gobi, ho risalito i villaggi di Bulgan, Mandal Ovoo, Sajchan Ovoo, Bayangol e Arvaikheer (700km circa). Lasciato alle spalle il deserto, mi sono diretto verso l’antica capitale dell’Impero mongolo di Gengis Khan, Kharkhorin. Qualche centinaio di chilometri verso Nord sono giunto nell’Orxoni Xndii National Park (Ogiil Nuur Lake). Con un deciso cambio di rotta verso Est raggiungo l’interno nel Hustain Nuruu National Park, infine il 6 Agosto arrivo a Ulaan Bataar (500km circa). Ho scelto di dividere il cicloviaggio in tre parti, per un totale di 1800 chilometri circa. È stato il mio secondo deserto dopo il Nevada (Usa)».
Il Cai Sora, di cui Giorgio è socio da quarant’anni avendo ricoperto anche l’incarico di presidente sezionale, ha patrocinato e sponsorizzato tutti i 24 cicloviaggi nella consapevolezza che le grandi imprese in montagna non avvengono soltanto dietro slogan, parate o grandi pubblicità, ma avvengono nel silenzio dei singoli che da soli, con i propri sacrifici, raggiungono risultati inaspettati. Giorgio ha fatto conoscere con le sue straordinarie imprese il Cai in ogni parte del mondo e di questo non possiamo che esserne grati.
Pazienza, perseveranza e il sudato lavoro creano un’imbattibile combinazione per il successo.