«Il 2022 è stato l’anno più caldo e siccitoso in Italia dall’inizio dell’Ottocento. Purtroppo, non è stato un evento eccezionale, ma il risultato dei cambiamenti climatici in atto. Infatti, nonostante la temperatura nel nostro Paese stia aumentando mediamente di 0,81°C ogni secolo dal 1860, recentemente si sta osservando un’intensificazione di questo riscaldamento: nell’ultimo decennio si è registrato un incremento superiore rispetto ai primi 10 anni del XXI secolo. Inoltre, per le aree con quote superiori ai 2.000 metri sul livello del mare, a partire dagli anni 2000 si è misurato un repentino aumento dei giorni estremamente caldi. Come altra conseguenza dell’incremento delle temperature, sopra i 1.500 metri sul livello del mare le piogge tendono a sostituirsi alle nevicate, soprattutto all’inizio della stagione invernale, riducendo così l’estensione e lo spessore della copertura nivale, con un’accelerazione di questa tendenza negativa nell’ultimo ventennio. Il cambiamento climatico sta, quindi, influenzando soprattutto le aree di montagna, portando a periodi sempre più frequenti e duraturi di siccità e al distacco di valanghe».
Si leggono queste parole nella nota con la quale il
Cai Milano presenta l'incontro
“Cambiamento climatico e rifugi: un adattamento indispensabile”, che organizza, in collaborazione con l’
Università degli Studi di Milano, martedì 18 aprile alle 21 presso la sede sezionale in Via Privata Duccio di Boninsegna, 21.
La serata del Cai Milano
I relatori della serata saranno
Antonella Senese (Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano),
Fiorella Acquacotta (Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino),
Daniele Bocchiola (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano) e
Luca Grimaldi (Ersaf Lombardia). Interverrà anche
Lorenzo Maritan, responsabile rifugi del Cai Milano.
«Il Cai Milano gestisce 15 rifugi alpini (qui la lista completa) tra Lombardia (Lecco e Sondrio), Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige», continua la nota. «La sezione è impegnata, grazie ai cofinanziamenti messi a disposizione da Regione Lombardia e dal Fondo Stabile Pro Rifugi, in un ingente sforzo, sia in termini di risorse economiche sia in termini di lavoro dei propri volontari. Nell’ultimo triennio, questo sforzo ha portato a circa 3 milioni di euro di investimenti per il ripristino di strutture danneggiate da valanghe o per il rifacimento degli impianti di chiarificazione delle acque reflue, ma anche per il potenziamento, progettazione e realizzazione di impianti per l’approvvigionamento di energia rinnovabile (solare ed idroelettrica), per l’accumulo e stoccaggio di acque piovane a uso idrosanitario, nonché per il trattamento, stoccaggio e trasporto a valle dei rifiuti solidi. E, infine, per l’approvvigionamento delle derrate con mezzi ecologici (teleferica). Alcuni rifugi sono, inoltre, un esempio di avanguardia nella sostenibilità, come il Carlo Porta, che per riscaldare gli escursionisti prevede di utilizzare biomassa ricavata dalla gestione dei boschi adiacenti, con riduzione delle emissioni di Co2. Per valorizzare ulteriormente i suoi rifugi, la sezione di Milano lancerà quest’anno un premio a punti per tutti i soci che dimostreranno di averli visitati nel corso della stagione».
Durante la serata al centro le
tendenze future per quanto riguarda l'aumento delle temperature in montagna, le
conseguenze per i rifugi e le possibili
strategie di adattamento.
La locandina della serata
Il progetto per i 150 anni della Sezione
La conferenza è la seconda del progetto
“Footprints. Tu, che misura porti?”, inserito nel calendario del 150° anniversario del Cai Milano, attraverso cui si vuole dare visibilità a un tema di grande attualità e da sempre centrale nella filosofia del Cai: la
sostenibilità delle azioni umane in montagna e non solo.