Alpi Giulie, pubblicato il bando per il restauro e l'adeguamento del R ...

C.A.I. SEZ. S.A.G.- TRIESTE
Lo splkendido contesto nel quale si trova il rifugio © Sag Trieste

Nell'aprile del 2019, attraverso un comunicato stampa e lettere mirate, la Societa Alpina delle Giulie , Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano - APS lanciava un appello alla politica per la ristrutturazione dell'ormai ultranovantenne Rifugio Alpino Guido Corsi (Comune di Tarvisio - Alta Val Rio del Lago - Loc. Jof Fuart) sito in Alpi Giulie a quota 1876 m. Poi è arrivata la pandemia e, giustamente, le priorità sono diventate altre.

La bella notizia, arrivata a inizio 2023, era che la Regione Friuli Venezia-Giulia aveva deciso di stanziare un maxi-finanziamento di 960.000 euro atto a coprire la maggior parte del fabbisogno finanziario per la ristrutturazione del Rifugio. La Societa Alpina delle Giulie APS nel frattempo si è mossa per trovare i rimanenti 240.000 euro necessari a raggiungere la ragguardevole cifra di 1,2 milioni di euro stimati per portare a compimento i lavori e riaprire il Rifugio Corsi.

Un ulteriore passo per arrivare alla tanto sospirata riapertura si sta compiendo in questi giorni. La Società Alpina delle Giulie intende infatti espletare una manifestazione di interesse avente ad oggetto l’affidamento dell’appalto dei lavori di restauro conservativo e di adeguamento del rifugio alpino Guido Corsi. Si procede alla presente indagine di mercato al fine di individuare cinque operatori economici da invitare alla procedura negoziata semplificata per l’affidamento dei lavori.

L'avviso pubblico con allegata la relazione generale dell’intervento previsto è pubblicato sul sito della Società Alpina delle Giulie www.caisag.ts.it. Ulteriori informazioni potranno essere richieste via mail a segreteria@caisag.ts.it

Le carenze del Rifugio sono strutturali e funzionali. Strutturalmente necessita di rinforzi antisismici ai piani ed al sottotetto, sostituzione di pareti portanti in legno con altre in muratura, revisione di travi portanti di solai e tetto danneggiate dagli eventi atmosferici del 2013 e dalla tromba d’aria di dicembre 2017. Funzionalmente presenta una grave carenza nei servizi igienici e negli spazi a disposizione di cucina e sale di ristorazione e ricovero invernale.
Si tratta di un rifugio frequentatissimo da escursionisti ed alpinisti provenienti dalla nostra Regione e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia. Aperto da maggio a ottobre il Rifugio Guido Corsi metteva a disposizione dei suoi frequentatori 70 posti letto ed un servizio base di ristorazione.

La struttura, ubicata in un ambiente naturale grandioso, si affaccia su un panorama unico e spettacolare. E’ riferimento di traversate verso altri rifugi e bivacchi della zona attraverso la Forcella Lavinal dell’Orso, Forcella Mose, Forcella Vallone, Forcella Riofreddo. Circondato da pareti di elevatissimo interesse alpinistico quali Cime Castrein, Ago e Campanile di Villaco, Jof Fuart, Alta Madre dei Camosci, Cima Innominata, Cima Riofreddo, Cima del Vallone, vi soggiornavano abitualmente per le loro esercitazioni le Scuole di Alpinismo e il Soccorso Alpino.

Il rifugio Guido Corsi © Sag Trieste

QUASI 100 ANNI DI STORIA DEL RIFUGIO ALPINO “GUIDO CORSI”

Il grande circo roccioso posto a sud del massiccio del Jof Fuart, che va dal Campanile di Villaco alla Forcella di Riofreddo ed alla Cima e Forcella Vallone, si ripiana a quota 1850 m e forma un anfiteatro di grande apertura, molto luminoso e non molto pendente. Gli alpinisti austriaci lo avevano ben individuato fin dall’800, al punto che già nel 1881 la Sezione di Villach del Club Alpino Austro Tedesco (D.u.Ö.A.V.) vi aveva costruito un ricovero completamente in legno, la Alte Wischberghütte, sotto la Parete delle Gocce.
La stessa Sezione successivamente demolì il ricovero sostituendolo con la Findenegghütte, inaugurata il 3 agosto 1902 ed ubicata sull’ampio prato ghiaioso dove oggi sorge il Rifugio Guido Corsi. La Grande Guerra infierì su quest’opera, che alla fine si trovò in terra italiana, ma parzialmente distrutta.

La Società Alpina delle Giulie, sorta a Trieste nel 1883, frequentò alpinisticamente i luoghi sin dalla sua fondazione con i propri soci, con la Squadra Volante di Napoleone Cozzi e Vladimiro Dougan e con tutti quei
rocciatori (fra i quali Emilio Comici) che nel 1929 costituirono il G.A.R.S. (Gruppo Rocciatori) e successivamente la prima Scuola di Roccia Italiana in Val Rosandra. Nel programma di localizzazione dei punti di appoggio alpinistici nelle Alpi Giulie occidentali ed orientali non poteva mancare la costruzione di un rifugio in quel luogo.

Fu così che nel 1925 venne inaugurato quello che pure oggi è il Rifugio Guido Corsi, comprendente anche le strutture del vecchio, e dedicato alla memoria del socio “Guido Corsi”, caduto il 13 dicembre 1917 a Cima
Valderoa sul Grappa ed insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il Rifugio è stato poi ristrutturato ed ampliato nel 1971, con anche la realizzazione della strada di accesso dalla Val Rio del Lago sino a Malga Grantagar e della teleferica per il trasporto dei rifornimenti dalla Malga sino al Rifugio.

Oggi il Rifugio Guido Corsi è un complesso di quattro realtà edilizie, di cui la principale è una costruzione su 130 mq di superficie con piano terra, primo piano e sottotetto. Le altre sono le stazioni di arrivo e partenza della teleferica, il fabbricatino a tettoia per l’impianto fotovoltaico con batterie di accumulo ed il bivacco invernale.
La stazioncina di partenza della teleferica a valle, è ubicata nella zona della Malga Grantagar.
La teleferica a doppio carrello ha una portata di kg. 200 ed è servita da argano azionato da motore diesel. Il Rifugio è alimentato da ottima acqua sorgiva perenne, captata da sorgente ubicata a 150 m dal rifugio con battente di 25 m, stoccata in serbatoio di captazione primaria e convogliata in tubazione di polietilene quasi interamente interrata.

A dicembre 2017 una tromba d’aria ha divelto ed asportato la copertura della falda sud del tetto e danneggiato gli spazi interni, successivamente messi in sicurezza e parzialmente bonificati.
Oggi è inagibile e chiuso, in attesa del restauro totale.