© Cai Reggio Emilia
Il Cai Reggio Emilia e il suo Comitato Scientifico Sezionale hanno organizzato per martedì 23 gennaio una serata dedicata ai Gessi Triassici dell’Appennino reggiano, che si terrà alle 21:00 nella sede del Cai in via Caduti delle Reggiane 1H a Reggio Emilia. Relatore sarà il prof. Stefano Lugli, docente di Scienze Geologiche del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Dal 19 settembre 2023 le grotte e i fenomeni carsici che si trovano nelle rocce evaporitiche in Emilia-Romagna sono state ufficialmente riconosciute come Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.
Il prestigioso riconoscimento riguarda sette aree: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Nel complesso delle rocce evaporitiche emiliano-romagnole gli antichissimi Gessi Triassici dell’Appennino reggiano sono un sito particolarmente significativo e suggestivo: si trovano nella valle del fiume Secchia, poco sotto la Pietra di Bismantova, sono nel Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e rappresentano dal punto di vista geologico e paesaggistico un “unicum” di straordinario interesse.
La serata organizzata dal Cai reggiano assume una particolare importanza in quanto il relatore, Stefano Lugli, ha curato la parte geologica della complessa candidatura presentata all’Unesco, ed era presente a Riyad in Arabia Saudita quando il 19 settembre il Comitato per il Patrimonio Universale dell’Unesco ha approvato la candidatura del “Carsismo nelle Evaporiti dell’Appennino settentrionale”. Lugli, che è anche un esperto speleologo e socio del Cai Modena, è stato in sostanza uno dei protagonisti del grande risultato raggiunto.
Anche il Cai ha sempre appoggiato pienamente, fin dal 2017, la candidatura all’Unesco dei Gessi emiliano-romagnoli. Lo ricorda il presidente del Gruppo Regionale Cai Massimo Bizzarri in un recente articolo pubblicato da “Il Cusna”, il trimestrale del Cai reggiano. «Il Cai – spiega Bizzarri – dopo una dettagliata relazione svolta dall’attuale presidente del Comitato Scientifico Regionale, Maria Teresa Castaldi, ha manifestato il proprio appoggio alla candidatura sia tramite l’allora presidente generale Vincenzo Torti che con varie iniziative e missive del Gruppo Regionale.
Tra il 2017 e il 2022 sono state numerose le iniziative curate dal Comitato Scientifico Regionale e sostenute dal Gruppo Regionale». Sono state organizzate escursioni, serate a tema, convegni, articoli sui media locali promosse anche dalle Sezioni dei territori interessati.