A Forlì serata celebrativa dei Gessi dell’Emilia-Romagna "Patrimonio M ...

C.A.I. SEZ. FORLI'
La locandina dell'incontro

Proseguono gli eventi a tema “Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale Patrimomnio mondiale Unesco” che le sezioni Cai dell'Emilia Romagna stanno organizzando. 
Giovedi 6 giugno 2024  è la volta del Cai Forlì, sezione M. Lombardini. che organizza una serata celebrativa alle ore 21 presso la Sala VolontaRomagna in viale Roma 124 a Forlì (ingresso libero sino ad esaurimento posti).

Sarà il presidente della sezione forlivese Maurizio Sirri ad introdurre i relatori Maria Teresa Castaldi, Presidente del Comitato scientifico del Cai Emilia-Romagna, che parlerà del ruolo del Cai e del suo Comitato scientifico nella pratica Unesco, e Piero Lucci, Presidente della Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna, promotrice dell’iter di candidatura, che presenterà segreti, bellezze ma anche fragilità di questo straordinario sito seriale riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità tra cui la Vena del Gesso Romagnola.

Il Cai di Forlì, insieme al Gruppo Regionale Emilia-Romagna, ha affiancato la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna nel lungo percorso di candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nel settembre 2023 l’Unesco ha riconosciuto l’importanza di questo patrimonio geologico per i sistemi di grotte che sono tra i più completi al mondo oltre che molto ben studiati grazie a generazioni di speleologi, tra i quali i Soci della sezione forlivese che li hanno esplorati, studiati e monitorati con il fondamentale apporto delle Università, delle Soprintendenze, della Regione Emilia-Romagna e dei Parchi, promuovendo la costante azione di difesa di questi fragili ambienti contro la loro distruzione.

«Serate ed escursioni a tema Gessi – afferma Maria Teresa Castaldi del Cai regionale –  sono sempre molto partecipate a dimostrazione che l’inserimento nel giro Unesco ha suscitato grande interesse e curiosità. Questa maggiore frequentazione ha portato alla necessità di una manutenzione più frequente dei sentieri, che per l’80% sono a carico dei volontari Cai e una attenzione maggiore per evitare danni da turismo selvaggio. Pertanto compito del Cai e del suo Comitato Scientifico è, da un lato, divulgare la conoscenza di questi luoghi unici al mondo focalizzando l’attenzione della cittadinanza alla frequentazione consapevole, e dall’altro, la salvaguardia degli ambienti carsici e del loro patrimonio naturale e culturale per non vanificare quanto ci è stato concesso».