"Tra le vette e il cielo" con la Sottosezione di Novellara

C.A.I. SEZ. REGGIO EMILIA
Davide Necchi © Cai Novellara

Torna anche quest’anno la rassegna “Tra le vette e il cielo” che la Sottosezione del Club alpino italiano di Novellara organizza in collaborazione con il Comune di Novellara. Nel mese di marzo nel teatro “F. Tagliavini” di Novellara e nella Sala Civica “Augusto Daolio” sempre a Novellara a partire dalle ore 21:00, sono in programma tre interessanti incontri che raccontano la montagna attraverso storie, avventure e bellissime immagini. L’ingresso è libero.

La rassegna inizia martedì 5 marzo alla Sala Civica “Augusto Daolio” con il fotografo Davide Necchi e “Dalle Grigne all'aurora e ritorno” . Milanese di nascita, montanaro per ereditarietà, fotografo per passione ed informatico per necessità. Fin da piccolo in montagna e da sempre con la fotocamera per immortalare un ricordo. Con l'avvento della grande cometa Hale-Bopp, arriva per la prima volta il desiderio di fare fotografia come forma espressiva. Contemporaneamente arriva il corso di Alpinismo e la scoperta delle grandi montagne. Da qua la nascita del connubio tra le due passioni, l’alpinismo e la fotografia. Quando non al computer è tra le Montagne dove da oltre vent'anni è Istruttore di Alpinismo della Scuola Nazionale d’Alta Montagna Agostino Parravicini. Recentemente, affianca alle montagne di casa la passione per le terre nordiche, i grandi spazi, le luci e il magnifico fenomeno dell'aurora boreale, sempre a piedi o in bicicletta, come nuovo modo di faticare e soprattutto per viaggiare nella Natura con la dovuta lentezza e sostenibilità che purtroppo stiamo dimenticando.

Wielicki sulla vetta del Gasherbrum 1 (8062 m) © Cai Novellara

Il secondo appuntamento è martedì 19 marzo al teatro “F. Tagliavini” di Novellara con “La mia scelta” di Krzysztof Wielicki alpinista polacco di fama mondiale. Con il Nanga Parbat, Krzysztof Wielicki è il quinto uomo ad aver scalato tutti i 14 ottomila. Ma queste salite lui le ha fatte in modo molto particolare. Il Monte Everest, la maggior vetta della Terra, non solo è stata la sua prima conquista in Himalaya (1980), ma vi è giunto in vetta compiendo la prima ascensione invernale. Poi il Broad Peak nel 1984, da solo, salendo in vetta e ritornando al campo base in meno di 22 ore. Nel 1984 apre una nuova via sul Manaslu e vi ritorna la seconda volta nel 1992 attraverso il versante nord. Ancora una prima invernale nel 1986 sul Kangchenjunga e lo stesso anno il Makalu in stile alpino. Da solo, e sempre in inverno, nel 1988 sale il Lhotse. Poi è la volta del Dhaulagiri nel 1990 con una nuova via, da solo, in 17 ore. Ripete nel 1991 la via degli inglesi sul versante sud dell’Annapurna e nel 1993 la via dei polacchi al Cho Oyo. Sul Shisa Pangma apre da solo nel 1993 una nuova via in 20 ore, mentre i due Gasherbrum li conquista nel 1995 in stile alpino. Nel 1996, dopo aver mancato per pochi metri la vetta l’anno precedente, raggiunge il vertice del K2 attraverso lo sperone nord, dopo tre mesi di dura lotta contro il tempo e le difficoltà, al termine del quale, quasi di corsa e da solo, tocca la vetta del Nanga Parbat. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui, recentemente, il prestigioso premio Principessa delle Asturie per lo sport assieme a Reinhold Messner.

Roberto Mantovani © Cai Novellara

L’edizione 2024 della rassegna Tra le vette e il cielo si conclude martedì 26 marzo alla Sala Civica “Augusto Daolio”con una serata dal titolo “La montagna ? Più dello sport e del divertimento” insieme al giornalista e scrittore Roberto Mantovani. Nato nel 1954 a Torre Pellice, è giornalista professionista e storico dell’alpinismo. Ha cominciato ad occuparsi di montagna da giovanissimo, prima come escursionista, alpinista e sciatore e successivamente come studioso. Ha diretto per molti anni la Rivista della Montagna e i numeri speciali di Alp. Numerose le sue pubblicazioni sulla tematica della montagna con vari editori (Mondadori, De Agostini, White Star, Fabbri, Cda, Priuli & Verlucca, Alpine Studio). Si è occupato inoltre di multivision, cinema, allestimenti mostre, spettacoli teatrali, talk show, festival cinematografici sempre legati alla montagna. Infine, per cinque anni è stato protagonista e conduttore della trasmissione Rai TGR Montagne e ha lavorato per diverso tempo al Museo nazionale della montagna di Torino.

Giordano Lusuardi

La locandina di "Tra le vette e il cielo" 2024