È positivo il bilancio della prima edizione del
Coesistenza Festival sull'
Altopiano della Lessinia, che ha visto,
dal 2 al 4 settembre scorsi, tre giorni incentrati sul rapporto uomo, fauna selvatica e ambiente, tra cinema, teatro, laboratori, caffè scientifici e mostre.
Organizzato da
PAMS Foundation, associazione
Io non ho paura del lupo,
Coexistence.life e patrocinato dal
Club alpino italiano, l'evento, come scrive
Micaela Ovale del Cai Rovigo,
«ha saputo coniugare una pluralità di voci sui temi complessi della conservazione attraverso l’uso sapiente di vari linguaggi».
È stata dunque un importante occasione per dare vita a un dibattito costruttivo,
«in un territorio geograficamente diviso tra il Veneto e il Trentino, metafora – in un certo senso – di quelle spaccature interne tra i vari portatori di interesse sulla presenza del lupo, orso, lince e sciacallo dorato».
Il
Gruppo Grandi Carnivori del Cai ha dato un importante contributo al festival, attraverso l'esposizione della mostra
“Presenze silenziose” e gli appuntamenti di domenica 4 settembre
“Il ritorno del lupo” e
“Ti proteggo io”.
Il lupo non è cattivo
“Il ritorno del lupo” ha visto protagonisti, nel versante trentino della Lessinia, i
bambini, coinvolti in un gioco a quiz ideato da
Marta Ciesa.
«Fino a qualche anno fa i più piccoli percepivano il lupo come un animale crudele a causa delle leggende metropolitane», ha commentato la Ciesa dopo l'attività ludica. «Oggi la nuova generazione ha una visione neutrale della specie. Sa che è un predatore e che i suoi comportamenti sono del tutto naturali».
I pannelli della mostra "Presenze silenziose" al Rifugio Valbella
Presenze silenziose al Rifugio Valbella
I
19 pannelli informativi della mostra, arricchiti dalle illustrazioni di
Massimo Vettorazzi, sono stati allestiti al
Rifugio Valbella. "Presenze silenziose" è un'
esposizione itinerante che al momento conta circa
40mila visite.
«Ogni volta “Presenze silenziose” accompagna lo spettatore in una narrazione estremamente articolata, toccando temi importanti quali la coesistenza, il conflitto uomo-grandi carnivori, fino alle azioni necessarie per difendere il bestiame domestico dalle predazioni», afferma Micaela Ovale.
Un altro scatto delle dimostrazioni del montaggio delle recinzioni anti lupo © Mirko Zennaro
L'aiuto agli allevatori
La mostra ha fatto da sfondo all'intervento pomeridiano “Ti proteggo io”, tenuto dagli
operativi del Gruppo Grandi Carnivori.
«In una domenica soleggiata Enrico Ghirardi e Luca Zennaro hanno parlato della loro esperienza all’interno del gruppo nato nel 2015», continua nel racconto Micaela Ovale. «Dopo una breve presentazione del lavoro svolto in questi anni sono passati alla fase operativa, all’esterno della struttura. In breve tempo tutti i presenti si sono prodigati nel montaggio delle recinzioni elettrificabili maneggiando, con destrezza, pali in fibra di vetro, filo elettrificato e alimentatore elettrico».
Una dimostrazione, dunque, che ha catturato l'interesse dei presenti, con curiosità e domande sulle attività di un gruppo nato per aiutare concretamente gli allevatori dagli attacchi del lupo.
«Oggi i volontari operano esclusivamente in Veneto, in stretta sinergia con la Regione, ma l’esperienza acquisita potrebbe fare da apripista in altre regioni», ha spiegato Enrico Ghirardi che, come ribadito anche da altri ospiti del festival, ha aggiunto: «le recinzioni elettrificate, i cani da guardianìa e la presenza del pastore sul posto sono i tre capisaldi per tutelare il bestiame, anche nell’eventualità che un giorno venga attuato un piano nazionale di gestione lupo».