Séb approccia il punto chiave della Dawn Wall © S. BertheSébastien Berthe è riuscito nell'impresa di ripetere la mitica Dawn Wall, la leggendaria via di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson sulla parete di El Capitan in Yosemite che già lo aveva respinto in passato, ma che era rimasta un obiettivo per il fortissimo climber belga. Lo stesso Berthe aveva dato notizia due mesi fa di un nuovo tentativo, che avrebbe provato dopo un lungo processo interiore di metabolizzazione delle esperienze precedenti.
Dalle parole di Séb si capisce che la riuscita della scalata è stato il frutto di un impegno - fisico e mentale- ad altissimo coefficiente di difficoltà. Come se non bastasse, anche il meteo sembrava volesse metterci lo zampino. "Siamo usciti appena in tempo prima di una grande tempesta, dopo 14 giorni in parete e un'intera notte di arrampicata per completare gli ultimi 12 tiri, con tutte le dita e i piedi insanguinati. Più volte nel corso di questi 14 giorni, per motivi diversi, l'avventura ha rischiato di finire, e le ultime ore sono state così dolorose che credo sinceramente di essermi trovato per la prima volta nella mia vita faccia a faccia con i miei limiti fisici e mentali. Ho dato il meglio di me in quegli ultimi giorni e ho lottato duramente. Alla fine di questo viaggio sulla Dawn Wall: un sogno, un risultato incredibile e una pietra miliare nella mia vita di scalatore, di cui sono più che felice e orgoglioso! Ho scalato Dawn Wall! Le due settimane più intense della mia vita si sono concluse la mattina di venerdì 31 gennaio".
Séb Berthe su Dawn Wall © S. BertheSéb era in cordata con Soline Kentzel, che lo ha assistito in questo "lungo assedio" alla celebre big wall di El Capitan, salita per la prima volta da da Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson nel 2015. La scalata ha avuto anche un risvolto "sociale". Berthe ha approfittato della rilevanza della salita per lanciare un messaggio antifascista. "Dedico la mia ascesa alla lotta antifascista. Certo, si tratta 'solo' di una scalata, di un risultato sportivo. Ma questa salita è particolarmente importante per me, probabilmente la più significativa della mia vita di scalatore. So anche che probabilmente avrà un certo impatto nel mondo dell'arrampicata. Ecco perché voglio usare il Dawn Wall per portare alla ribalta questo problema. Ciò che sta accadendo in Belgio, in Francia, in Europa in generale e negli Stati Uniti è profondamente preoccupante. Tutti ne affronteremo le conseguenze, anche all'interno della bolla privilegiata dell'arrampicata. Il fascismo non è solo retorica odiosa: si manifesta con la violenza della polizia, il razzismo sistemico e la discriminazione, gli attacchi ai diritti delle donne e delle minoranze di genere. Essere antifascisti significa rifiutare tutte le forme di oppressione. Parliamone, organizziamoci, protestiamo, resistiamo… Il mio pensiero e la mia solidarietà vanno a tutti coloro che stanno soffrendo e soffriranno di più per l'ascesa del fascismo. Un progetto come Dawn Wall non è mai un'impresa solitaria. Si basa sul sostegno di molte persone e io sono stato incredibilmente fortunato a essere circondato da persone straordinarie che hanno reso possibile questa avventura. Grazie!!!".
Séb e Soline con lo striscione contro il fascismo © S. Berthe