Yellowstone: quando lupi e orsi ripristinano l’Ecosistema

Il ritorno di lupi e orsi a Yellowstone ha ristabilito l’equilibrio ecologico, favorendo la rigenerazione della vegetazione e della biodiversità.
Veduta del parco di Yellowstone © Pixabay

Un ritorno alla natura che cambia l’equilibrio dell’ecosistema. Nel Parco Nazionale di Yellowstone, la reintroduzione dei lupi e la conservazione degli orsi hanno avuto un impatto ecologico significativo, favorendo la ripresa della vegetazione e migliorando la biodiversità dell’area. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Oregon State University e del Conservation Biology Institute di Corvallis, pubblicato sulla rivista Global Ecology and Conservation, ha documentato gli effetti positivi di questo fenomeno.

Secondo i dati raccolti tra il 2001 e il 2020, i salici lungo i corsi d’acqua del parco hanno registrato un aumento del volume delle chiome del 1500%. In passato, a causa dell’assenza di predatori, la popolazione di cervi era cresciuta senza controllo, impedendo la rigenerazione di molte piante. La reintroduzione dei lupi, avvenuta tra il 1995 e il 1996, e le misure di tutela degli orsi hanno ridotto il numero di erbivori, consentendo alla vegetazione di riprendersi.

Immagini aeree e confronti fotografici mostrano chiaramente il cambiamento: un’area del Blacktail Deer Creek, quasi priva di vegetazione nel 2005, nel 2021 è diventata una rigogliosa distesa verde. Secondo gli esperti, le piante ripariali come i salici sono fondamentali per l’ecosistema, offrendo rifugio e cibo a numerose specie. “Le nostre scoperte sottolineano il potere dei predatori come architetti dell’ecosistema ha dichiarato William Ripple, autore principale dello studio.

 

Non un caso isolato

Il caso di Yellowstone non è isolato. In altri parchi nazionali, come Olympic National Park negli Stati Uniti e Banff e Jasper in Canada, l’assenza di predatori ha portato a conseguenze simili. La ricerca dimostra che il ripristino dell’equilibrio naturale richiede tempo, ma può portare benefici a lungo termine. Robert Beschta, professore dell’Oregon State University, ha confermato che “la forza di questo recupero è diventata sempre più evidente nel tempo, creando habitat vitali per molte specie”.