Via Spina al Monte Colodri: una via in ricordo di Mauro Giovanazzi

Giampaolo "Trota" Calza, suo figlio Andrea, Omar Oprandi e Giuseppe Bagattoli hanno completato un progetto sviluppatosi un passo alla volta nel corso degli anni
La linea della via Spina © G. Calzà

La settimana di Pasqua ha portato alla nascita di una nuova via sulla parete centrale del Colodri, nel Basso Sarca. L'itinerario si chiama via Spina, in ricordo di Mauro Giovanazzi ed è il completamento di un progetto nato un passo alla volta e sviluppatosi nel corso degli anni. La via ha uno sviluppo di circa 300 metri e offre difficoltà fino al 6c. Tutte le soste e i tiri sono attrezzati a fix da 10, con possibilità di integrare a friend. Ad aprirla sono stati Giampaolo "Trota" Calzà, suo figlio Andrea, Giuseppe Bagattoli e Omar Oprandi in varie sessioni. 

Un tiro di calcare rosso si alterna a un susseguirsi di grigi © G. Calzà

La via parte tra gli attacchi della Renata Rossi e della Somadossi, intersecandola e accompagnandola per un tratto. L'estetica è notevole, con una linea piuttosto fedele alla verticale. Per il Trota individuare il tracciato su una parete che osserva da decenni non è certo stato difficile, anche perché su quella stessa roccia si mescolano ricordi di avventure più o meno lontane. "Abito proprio di fronte e la parete la vedo tutti i giorni - ha spiegato in un post su FB. La stagione iniziava sempre ripetendo le classiche, preparandoci per le grandi salite in Dolomiti. Ancora quand’ero en bocia, Italo Miori  mi portò a ripetere la Rossi e non ricordo se con lui o con  Roby Parisi, abbiamo ripetuto la variante alta della via che spaccava la parete con una grande fessura. Quella grande spaccatura venne aperta qualche anno prima dai fratelli Preti con Angelo Seneci, non avevamo friend o altri attrezzi e ricordo di aver fatto tutto un tiro con dei bei run out, finendo anche la corda con il mio compagno che mi rincorreva. Poi, negli anni, continuavo a guardare quella variante e la logica chiamava una linea che partisse da terra e collegasse quella grande fessura. Qualche anno fa, con Omar Oprandi, ci mettemmo d’accordo per aprirla e partimmo dalla sosta del primo tiro della Rossi, per stare in centro al grande tetto pensando di trovare difficolta altissime ed invece riuscimmo a superare il tratto più difficile della via con semplicità e poi ci fermammo un tiro sopra. Ritornai qualche anno dopo con Giuseppe Bagattoli e continuammo la salita cercando i tratti semplici da mantenere un profilo della salita coerenti con il resto, arrivando cosi in cima. Poi, su consiglio di Omar, ancora in fase d’inizio, diceva di farla partire dal basso e lì con mio figlio Andrea un pomeriggio siamo saliti incrociando la Sommadossi per poi continuare con l’accesso alle vie classiche: anche lì, altri tiri che si aggiungono alla via". 
La via Spina è diventata così un processo creativo nato e sviluppato posso dopo passo, con semplicità e un unico tratto comune: l'affetto e la stima profondi per una persona. "Per il nome non ci abbiamo pensato molto: avere lì la firma del Mauro per noi era importante, averlo vicino e pensare a quante avventure abbiamo fatto assieme. Lì in mezzo alla parete del Colodri ci stava bene una Spina da potere ripetere anche fra qualche anno ricordandolo. L’abbiamo ancor più sistemata, così da poterla ripetere senza troppo materiale, un bel ricordo per noi e per tutti quelli che lo conoscevano. Grazie Mauro per tutto quello che hai fatto".

Oprandi nel 2015, durante l'apertura © archivio O. Oprandi

Il Trota ci conferma che le ultime sistemazioni sono state la richiodatura di qualche passaggio obbligatorio e la pulizia della via, mentre Omar aggiunge un ricordo di "Spina" e della fase di apertura, nella quale si è alternato da primo con Calzà: "Mauro aveva creato una delle prime scuole di guide alpine, dal nome Gruppo guide alpine di Arco, di cui era capogruppo. Io, il Trota e Giuseppe Bagattoli siamo stati con lui dentro quel gruppo per qualche anno. Per me è stata una bellissima esperienza fare da secondo al Trota e avere iniziato ad aprire questa bellissima linea, era ottobre-novembre 2015. È stata una bellissima sensazione toccare la roccia del Colodri dove non era salito nessuno prima di noi". Materiale richiesto per una ripetizione: 15 rinvii e una serie di friend fino al 3 BD (solo per chi ne sente il bisogno).