«Mia madre era una donna riservata, non dava importanza alle sue avventure e alla sua gloria del passato. Direttamente da lei ho sentito parlare delle sue scalate solo quando era pungolata da qualche amico. In sua compagnia ho comunque vissuto diverse esperienze alpinistiche, ma solo quando ero nella sua pancia. Poco prima del parto, infatti, smise di scalare».
Lorenzo Boccalatte, figlio di
Gabriele Boccalatte e
Ninì Pietrasanta, ricorda con un filo di ironia la propria madre, scomparsa all’età di novant’anni il 23 febbraio 2000, esattamente 22 anni fa.
Ninì Pietrasanta sulla vetta dell'Aiguille Noire de Peutérey © Lorenzo Boccalatte
La scoperta della mamma alpinista
Ninì Pietrasanta fu una delle protagoniste di primo piano dell
’alpinismo degli anni ’30, compagna di cordata e di vita di Gabriele Boccalatte, con il quale tracciò alcune delle nuove vie più creative sul Monte Bianco. Fu anche pioniera dell’utilizzo della cinepresa in montagna.
«Piano piano, con il passare degli anni, mi sono reso conto della grandezza delle sue imprese, grazie ai tanti articoli che ho letto, anche sulla rivista del Cai».
Del resto il papà Gabriele morì nel 1938, colpito da una scarica di sassi durante un tentativo di salita all’allora inviolata parete sud dell’
Aiguille de Triolet.
«Per questo motivo Ninì non mi portò mai a fare alpinismo e non mi spinse a praticarlo. In montagna con lei ci sono stato a partire dai cinque anni d’età, ma solo sugli sci, nei boschi, e sulla neve fresca, per osservare, ad esempio, le orme degli animali. Ha voluto farmi amare la frequentazione della montagna non difficile e non competitiva».
Il calibro della figura di Ninì fu scoperto dal figlio Lorenzo anche grazie alle
tantissime foto e ai filmati che la vedevano protagonista, davanti e dietro la cinepresa.
«È stata davvero una piacevole sorpresa. Ho capito, dai materiali che ha lasciato e dalle parole di chi l’ha conosciuta o ha studiato la sua vita, che è stata davvero una donna fuori dal comune. Un’alpinista che ha vissuto in un momento storico in cui le poche donne che andavano in montagna venivano snobbate. Lei e mio padre furono una coppia formidabile».
Ninì Pietrasanta all'attacco del "Pointe Ninì" © Lorenzo Boccalatte
Con gli sci fino a oltre gli ottant’anni
Lorenzo Boccalatte può invece testimoniare la seconda parte della vita in montagna di Ninì, quella trascorsa con g
li sci ai piedi.
«Ha sciato fino agli ottant’anni, e con gli sci da fondo anche dopo. In età avanzata ha continuato a partecipare a varie maratone sulla neve, con piazzamenti di tutto rispetto, lasciandosi alle spalle decine di fondisti. Ha sempre avuto una notevole forza fisica e una grande resistenza alla fatica. Il suo cuore batteva adagio, era un cuore da atleta. Queste sue doti spiegano anche le imprese alpinistiche della giovinezza».
Una figura conosciuta da tante persone entusiaste
Il figlio di Ninì mostra grande piacere e stupore per le attenzioni che vengono ancora oggi dedicate alla madre da parte degli appassionati della storia dell’alpinismo.
«Anni fa, per esempio, ho incontrato una giovane guida alpina spagnola che era al corrente delle vicende dei miei genitori. Quando uscì il film "Ninì" venni chiamato da molte Sezioni Cai che mi chiedevano di partecipare alle proiezioni. Ho incontrato tantissima gente entusiasta che conosceva le imprese di mia madre meglio di me, cosa che mi ha lasciato davvero stupito. È molto bello che queste salite, compiute da una donna in un mondo di uomini, vengano ricordate e siano ancora oggi nella memoria del Cai e degli amanti dell’alpinismo».
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Pointe Ninì - Storie di montagna al femminile
A Ninì è stato dedicato un podcast di quattro puntate, realizzato da
RaiPlay Sound in collaborazione con il
Club alpino italiano, online da pochi giorni. I quattro episodi di
Pointe Ninì - Storie di montagna al femminile, presentano, attraverso le pagine del suo diario, il ritratto di una donna fuori dal comune per i tempi in cui ha vissuto.
Le puntate, disponibili su
www.raiplaysound.rai.it e sull’app RaiplaySound, sono state ideate e scritte da
Francesca Borghetti, con il contributo di
Linda Cottino e di
Anna Torretta. La voce di Ninì Pietrasanta è di
Valentina Carnelutti; la regia di
Danilo Paoni.