Nasim Eshqi ha aperto sul Catinaccio la nuova via: Women, life and freedom, che fa parte del progetto When mountains speak – Quando le montagne parlano, incentrato sulla diffusione di un messaggio di sensibilizzazione riguardo alla condizione femminile e ai diritti umani nel suo paese.
L’alpinista iraniana negli scorsi giorni ha aperto il nuovo itinerario insieme al compagno Sina Heidari, alpinista e guida alpina, accompagnati da Gianni Trepin, guida alpina e istruttore delle guide del Tonale. Insieme a loro anche Arianna Capra. La via, di cinque tiri per 160 metri di sviluppo, rimane alla sinistra della Est del Catinaccio. È stata classificata di VI+, aperta nel rispetto dei canoni dell’arrampicata classica: in stile alpino, usando principalmente materiale tradizionale e ricorrendo agli spit solo dove necessario; il tutto in due giorni. La discesa è in corda doppia sulla via di salita.
Il tracciato di Women, life and freedom © G.Trepin«La via si sviluppa su un pilastro a sé stante. Abbiamo trovato una parete difficile da mettere in sicurezza solo in trad – spiega Trepin-. Si sviluppa principalmente per una serie di fessure dove abbiamo messo dei chiodi (7 in totale, ndr), ma ci sono alcuni passaggi in placca dove abbiamo dovuto ricorrere agli spit. Comunque ce ne sono solo 18 su tutta la via, comprese le soste. La roccia è di qualità discreta, l'arrampicata però è davvero gratificante. Per una ripetizione si consiglia una serie completa di friends, principalmente si usano i medio-grandi. Non volevamo tracciare un itinerario estremo, ma una via ripetibile da molti, anche per fare conoscere il più possibile il messaggio di Nasim».
Per Nasim era la prima volta sulle pareti del Catinaccio, cuore delle Dolomiti della Val di Fassa. «Sono rimasta abbagliata dalla bellezza di queste montagne, avevo già scalato in Dolomiti, ma mai in Catinaccio, ottimo motivo per tornare presto».
Nasim Eshqi in apertura su Women, life and freedom © G.TrepinWomen, life and freedom, è la seconda via di un progetto che Nasim continuerà in altre montagne del mondo, per sensibilizzare gli appassionati di alpinismo e non solo sui diritti umani e femminili nel suo paese. Eshqi è un'alpinista iraniana, nel suo curriculum alpinistico ci sono l’apertura di decine di vie in alta montagna non solo in patria, ma anche in Oman, Emirati, Georgia, Armenia, India, Turchia, Italia e Francia, paesi dove le è stato sin qui consentito di arrampicare. Nel 2020 il film documentario Climbing Iran, girato da Francesca Borghetti e ispirato proprio alla sua vita, è stato presentato al Trento Film Festival, contribuendo a farla conoscere a un pubblico internazionale. Nasim è l’unica donna iraniana che è riuscita a fare dell’alpinismo la sua professione, dovendo però di fatto rinunciare alla possibilità di tornare in Iran. Nasim è diventata la voce delle donne iraniane oppresse nel loro paese, tenute in silenzio dal regime.