Una goccia per tre mari

Sulle vicine montagne svizzere, il punto triplo dell'idrografia europea

Camminando sulla cresta di una montagna o su un crinale quasi sempre capita di trovarsi su uno spartiacque. Il significato geografico di uno spartiacque può essere però molto diverso. Un conto è una piccola cresta che separa due torrenti che si riuniscono pochi chilometri più a valle, un conto è un imponente spartiacque di una grande catena di montagne che separa due grandi bacini idrografici. 

In Svizzera a pochi chilometri dall'Italia in quella fetta di territorio elvetico che sta tra Valchiavenna e valle di Livigno, nel cantone dei Grigioni, esiste un punto dove si incontrano addirittura tre bacini idrografici di scala continentale.

Dalle creste del Passo Lunghin (2645 m)  le acque possono discendere in tre diverse direzioni e vallate, che le porteranno verso destinazioni finali distanti fra loro migliaia di chilometri. Se si incanalano verso nord-ovest scendono nel bacino del Reno e quindi nel Mare del Nord; verso nord-est nel bacino dell'Inn-Danubio e quindi nel Mar Nero, e verso il bacino del Po e il Mare Adriatico e quindi nel Mediterraneo

Il Passo Lunghin si raggiunge esclusivamente tramite sentieri, quello classico parte dal Passo Maloja (1815). L'escursione non è difficile e prevede un dislivello di circa 900 metri. Sul luogo la particolarità geografica è segnalata con cartelli simili a quelli dei sentieri, che indicano i tre mari, e anche con un blocco di cemento triangolare che riporta una spiegazione della particolarità geografica e le coordinate del posto. 

Il panorama è piacevole e nella parte più alta del giro si attraversa un brullo ambiente periglaciale; molto interessante è anche il Lago Lunghin che si supera poco prima di arrivare all'omonimo passo, ma quello che più gratifica nell'escursione è il fascino di questo punto geografico così particolare, in cui pochi metri possono regalare un destino estremamente diverso da una goccia d'acqua.

 

Passo Lunghin © Antonio Rinaldi