Un questionario per il Vallone delle Cime bIanche

Proposto dal comitato “Ripartire dalle cime bianche”, di cui fa parte anche il Cai Valle d’Aosta, il sondaggio nasce con l'intento di acquisire informazioni e dati mancanti dagli “Studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche”
Gran Lago del vallone delle Cime Bianche ©Ripartire dalle Cime Bianche



Un questionario per valutare e comprendere l’opinione degli escursionisti e dei visitatori, per capire le attese della domanda turistica per quanto riguarda la linea funiviaria nel Vallone delle Cime Bianche, in Valle d'Aosta.

Proposto dal comitato “Ripartire dalle cime bianche”, di cui fa parte anche il Cai Valle d’Aosta, il sondaggio nasce con l'intento di acquisire informazioni e dati mancanti dagli “Studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche”

«Non contempla il punto di vista di importanti soggetti economici operanti sul territorio e della domanda turistica alla quale la nuova offerta impiantistica intenderebbe rivolgersi. In merito al punto di vista degli ospiti ai quali la nuova offerta impiantistica vorrebbe rivolgersi, cercheremo di sopperire durante i prossimi mesi estivi con la distribuzione, nella piazzetta di Saint Jacques (Ayas), di un apposito questionario ai visitatori di ritorno dalle escursioni e passeggiate. I risultati saranno diffusi nel corso di un evento che si svolgerà ad Ayas nei giorni 16 e 17 settembre 2023», scrive il comitato in un comunicato stampa.

La Sometta, nel vallone delle Cime Bianche ©Ripartire dalle Cime Bianche

Informazioni mancanti 

Allo stesso tempo, manca una verifica della fattibilità normativa delle opere. Senza dimenticare lo studio volto a verificare la realizzabilità di un collegamento intervallivo definito strategico. Infine, gli studi non forniscono alcun dato sull’attuale distribuzione degli sciatori nelle tre valli del Monterosaski a partire dall’impianto d’ingresso e nel comprensorio  Valtournenche/Zermatt.

Manca anche una stima sugli investimenti necessari nel prossimo decennio per ammodernare e potenziare gli impianti esistenti nei comprensori del Monterosaski e del Cervino. Non fornisce alcuna valutazione sul ritorno in termini di attrattività dei comprensori che gli investimenti di innovazione e potenziamento degli impianti esistenti potrebbero generare, a partire dalla nuova liaison Plateau Rosà/Piccolo Cervino.

Alcuni mesi fa, le Commissioni consiliari congiunte hanno pubblicato la relazione finale relativa alla petizione popolare per la salvaguardia del Vallone. Nelle conclusioni si legge "che ritengono il punto 4 della petizione in oggetto (la richiesta al Consiglio regionale di “mettere da parte ogni proposito di realizzazione di nuovi impianti di risalita nel Vallone” n.d.r.) essere in contrasto con le determinazioni assunte dal Consiglio regionale nella seduta del 30 gennaio 2020. II Consiglio regionale e stato quindi chiamato a valutare gli studi propedeutici effettuati dalle Società concessionarie Cervino Spa e Monterosa Spa, con l'obiettivo di giungere a una decisione.