Un bivacco efficiente e funzionale sulla est del Monte Rosa

Effetto Albedo intende valutare la possibilità di ammodernare il bivacco Damiano Marinelli del Cai Milano, l'unica struttura di appoggio a disposizione degli alpinisti per affrontare la parete più alta delle Alpi
La parete est del Monte Rosa © Effetto Albedo

Acquisire un parere tecnico che valuti sia la possibilità di ristrutturare e ammodernare il bivacco Damiano Marinelli (posto a 3036 metri sull'omonimo crestone, è l'unica struttura attualmente presente per affrontare la parete est del Monte Rosa), sia la fattibilità di una moderna struttura in appoggio.

Questa l'iniziativa di Effetto Albedo (d’intesa con Comune di Macugnaga, Cai Milano, Cai Macugnaga, Guide alpine Macugnaga, Cnsas - Soccorso alpino Macugnaga, Club dei 4000 Macugnaga ASD) che prevede, nei prossimi giorni, la formazione di una commissione tecnica incaricata di valutare la migliore soluzione per assicurare lungo la parete est del Monte Rosa la presenza di un bivacco efficiente e sicuro.

Innovazione su una struttura già esistente

L'idea di lavorare su una struttura già esistente piace molto alle parti in causa. Il bivacco Damiano Marinelli fu costruito nel 1886 ed è intitolato all’alpinista travolto da una valanga nel 1881. Secondo Alessandro Bonacci, sindaco di Macugnaga, 

«il bivacco, che ha un percorso storico molto importante nell’alpinismo della est del Monte Rosa, merita di essere conservato con interventi di manutenzione straordinaria, indispensabili a dare continuità alla sua funzione. Un rifugio efficiente alla base della parete est servirebbe anche a favorire lo sviluppo e la frequentazione di tutta la valle e, insieme al vicino rifugio Zamboni Zappa, una maggiore opportunità escursionistica e alpinistica da esercitare sulle nostre montagne, sia per escursionisti che per alpinisti». 

Anche il Cai Milano, proprietario del bivacco, ha espresso parere favorevole 

«all’innovazione e implementazione delle qualità ricettive della struttura, non aggiornata agli standard qualitativi delle strutture d’alta quota».

La parete est del Monte Rosa

La parete est del Rosa (larga circa quattro chilometri) è la più alta delle Alpi ed è l’unica di tipo himalayano per caratteristiche geomorfologiche. È considerata una delle mete alpinistiche più affascinanti e difficili della catena montuosa tra Valle d’Aosta e Piemonte. Sovrastata dalle quattro più alte vette del Monte Rosa (Gnifetti, Zumstein, Dufour e Nordend) è stata esplorata a partire dalla fine del Settecento e ancora oggi rappresenta un obiettivo alpinistico di primaria importanza e difficoltà.

Flavio Migliavacca nei pressi del bivacco © Effetto Albedo

I prossimi step

A illustrare i prossimi passi del progetto, promosso per ricordare la figura di Flavio Migliavacca, alpinista novarese diretto alla cima Nordend e scomparso dopo aver sostato al bivacco il 27 maggio 2021, è Fabrizio Orsello di Effetto Albedo, che in questa prima fase si è occupato di coinvolgere tutti gli stakeholder e di coordinarne l’adesione.

«Lavoreremo insieme ai nostri partner per la formazione della commissione tecnica di valutazione. Occorre una fase di analisi responsabile, che porti a prendere una decisione su quale sia la strada migliore per assicurare lungo la parete est del Monte Rosa un bivacco efficiente, utile e funzionale».

Le considerazioni sulla necessità di una struttura accessibile e fruibile in quell’area trovano conferma nel confronto dei promotori con i responsabili del Soccorso alpino locale. 

«Un bivacco veramente operativo serve davvero, per assicurare maggiore tempestività ed efficienza agli interventi di soccorso e recupero che si dovessero rendere necessari su tutto il versante piemontese del Rosa».