Trittico Eiger-Mönch-Jungfrau in 15 ore e mezza per Hojac e Brugger

I due alpinisti hanno polverizzato il precedente record di Ueli Steck e Stephan Siegrist, che avevano completato le tre salite in poco più di una giornata
Hojac e Brugger in azione © J. Thornton/Red Bull Content Pool

Con un tempo record di 15 ore e mezza, lo svizzero Nicolas Hojac e l'austriaco Philipp Brugger hanno battuto il primato di velocità sulle pareti nord dell'Eiger, del Mönch e dello Jungfrau, record che apparteneva a Ueli Steck e Stephan Siegrist e che resisteva da ben 21 anni. Il punto è che i due alpinisti non solo hanno migliorato di 10 ore il primato dei predecessori, ma sono riusciti a completare il trittico in meno di una giornata, primi in assoluto a comprimere così tanto il tempo di scalata. Se pensiamo che nel 1974 Peter Habeler e Reinhold Messner ci misero 10 ore "solo" per la Nord dell'erger, si capisce quanto i tempi si siano compressi negli ultimi 50 anni.

Il team Hojac-Brugger aveva già stabilito diversi record: lo svizzero dal canto suo aveva già fissato il primato di velocità sulla Norwande dell'Eiger in cordata con Steck, con un tempo di 3 ore e 46 minuti nel 2015. Ma anche Brugger ha già completato numerose prime ascese in velocità in tutto il mondo, grazie alle sue doti di trail runner.

I due alpinisti sono andati meglio delle loro stesse aspettative © J. Thornton/Red Bull Content Pool

Nonostante la grande esperienza, di Hojac sull'Eiger, non era scontato riuscire in una grande prestazione in tandem, ma i due hanno salito L'orco in 5 ore e 43 minuti. "Ci siamo completati alla perfezione come squadra". Sebbene abbiano scalato senza supporto esterno, il loro amico Adrian Zurbrügg li ha raggiunti in cima all'Eiger di notte con gli sci, fornendo ai due acqua e cibo.
Hojac e Brugger non hanno comunque perso tempo: dopo una pausa di cinque minuti, sono ripartiti alla volta del Mönch, dove hanno salito la via Lauper. Allo Schulterstand si sono resi conto però di una grave dimenticanza: mancava l'imbrago. "Solo grazie a tecniche creative e al lavoro di squadra siamo riusciti a superare quel punto" afferma Hojac. Prima dello Jungfrau i due alpinisti hanno fatto una nuova pausa di 25 minuti, quindi hanno affrontato l'ultima salita. "Ci saremmo accontentati anche di un tempo intorno alle 20 ore" hanno spiegato al termine dell'impresa.

Il tandem svizzero-austriaco non è stato l'unico a cimentarsi in zona. Negli stessi giorni i francesi Benjamin Védrines e Léo Billon hanno scalato in meno di una settimana tre grandi pareti nord delle Alpi: Cervino, Grandes Jorasses e per l'appunto Eiger. Benjamin tra l'altro ha concatenato le varie salite con spostamenti "by fair means", utilizzando solo bici, sci o parapendio.