Trentino, la Sat cerca gestori per tre rifugi

Si tratta del Carè Alto, del Mandron e del Sette Selle, domande entro il 25 febbraio. La Sat proprio in questi giorni ha dato il benvenuto al trentenne Jacopo Bernard, nuovo gestore del rifugio Ciampedie
I tre rifugi per i quali la Sat cerca un gestore © Sat

«Diventare gestore di un rifugio significa accogliere escursionisti e turisti, offrire servizi essenziali, conoscere e spiegare il territorio, essere capaci di lavorare in squadra. Negli ultimi tempi stiamo vedendo un interesse sempre crescente delle giovani generazioni, delle donne, e di chi decide di cambiare vita andando a gestire un rifugio. Non c’è più solo un passaggio generazionale, una passione che si tramanda in famiglia, stiamo ricevendo richieste anche da chi decide, per la prima volta, di cimentarsi in quest’avventura ricca di fascino ma anche di grandi responsabilità».

Ad affermarlo è Anna Facchini, presidente della Società degli alpinisti tridentini, associazione che sta cercando nuovi gestori per i rifugi Carè Alto, Mandron e Sette Selle. Tra i requisiti richiesti, il futuro gestore del rifugio dovrà inderogabilmente possedere conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi nonché la capacità di prestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso, requisiti richiesti dalle norme della Provincia Autonoma di Trento.

Un’apposita commissione istituita dalla Sat vaglierà i documenti prodotti dagli interessati e sceglierà i candidati idonei che verranno convocati per un colloquio.
È possibile inviare domanda entro il 25 febbraio. A questo link sono reepribili tutte le informazioni.

Jacopo Bernard © Sat

Il nuovo rifugista del Ciampedie

Proprio in questi giorni la Sat ha dato il benvenuto al nuovo gestore del rifugio alpino Ciampedie (Campo di Dio è la traduzione del toponimo ladino) in Val di Fassa. Si tratta di Jacopo Bernard, 30 anni, originario di Vigo, che porterà avanti la passione di famiglia. Bernard, a soli 22 anni, è stato il più giovane rifugista del Trentino con la gestione del Vallaccia e oggi si appresta a intraprendere una nuova esperienza.

«Mio papà per quasi 30 anni ha gestito il rifugio Capanna Piz Fassa e nel 1985 ha costruito il Vallaccia. La mia vita è sempre stata in montagna, sono nato a maggio e a giugno ero già in rifugio», racconta Jacopo Bernard. «Tra i lavori che ho svolto c’è stato anche quello di raccontare la montagna, fare formazione e informazione. A giugno riapriremo il rifugio Ciampedie, ci sono dei lavori da fare, noi intanto stiamo pensando a come gestiremo la struttura, al personale di cui avremo bisogno».

A chi vuole intraprendere questa professione Bernard consiglia: 

«Un gestore di rifugio deve saper mettere le mani dappertutto, soprattutto se per gli interventi sei in quota o devi aspettare l’elicottero. In emergenza, devi diventare idraulico, imbianchino, elettricista, boscaiolo, cuoco, meccanico. Il lavoro che c’è dietro è davvero tanto. Servono formazione e preparazione». 

Il rifugio Ciampedie

Il Ciampedie si innalza fino oltre i 2000 metri all’estremo margine orientale della cresta delle Cigolade e delle Pale Rabbiose. Affacciato sulla conca di Gardeccia a 1998 metri, offre a turisti ed escursionisti uno dei migliori biglietti da visita dell’ambiente dolomitico. Da lì si volge lo sguardo sulle più belle cime del gruppo: il Catinaccio (Rosengarten), le Torri del Vaiolet, i Dirupi del Larsec, la Roda di Vael. 
Tra gli itinerari che partono da questo rifugio, da segnalare l’Alta Via di Fassa, un percorso breve, ma interessante, che collega il rifugio Roda di Vael con il rifugio A. Fronza alle Coronelle. Con un itinerario ad anello è possibile partire dal rifugio di Ciampedie, giungendo al rifugio Roda di Vael, Passo delle Cigolade (2561 m), Gardeccia e da qui di nuovo al Ciampedie.