Tragedia nel mondo dello scialpinismo: perde la vita Denis Trento

Il forte atleta valdostano è morto sulla Testa del Paramont a 41 anni. Specialista delle grandi traversate e dello sci ripido, lascia la moglie e tre figli
Denis Trento

Denis Trento, due volte campione mondiale di scialpinismo e protagonista della scena agonistica è morto sulla Testa del Paramont, per cause ancora da accertare. Il suo corpo è stato trovato alla base di una parete, ramponi ai piedi, in presenza di una valanga. 41 anni di età, atleta del centro sportivo esercito di Courmayeur e guida alpina valdostana, Trento lascia la moglie e tre figli.

A dare l'allarme per il mancato rientro, che era previsto nella mattinata di ieri, sono stati i familiari. Denis, che era uscito da solo, potrebbe essere caduto. Il corpo senza vita è stato trovato alla base della parete nord della Testa del Paramont, sulle montagne di casa. Le ricerche sono partite nel primo pomeriggio. In zona è intervenuto il soccorso alpino valdostano in elicottero e il medico dell'equipaggio non ha potuto far altro che constatare il decesso. Trento è stato trovato dai soccorritori in corrispondenza di una valanga, anche se non era stato sommerso dalla stessa. Calzava i ramponi ai piedi. Resta da stabilire se sia o meno stato travolto dalla massa di neve. Il pericolo valanghe nella zona, secondo il bollettino della Regione Valle d'Aosta, era 3-marcato sopra i 2.600 di quota metri e 2-moderato al di sotto. Denis era un profondo conoscitore della zona, montagne che conosceva ben al di là delle indicazioni di prassi.

Nel suo palmarès, Trento vantava piazzamenti di vertice in gare di scialpinismo come il primo posto ai campionati mondiali a squadre nel 2008 e nel 2011 e il gradino più alto del podio ai campionati europei del 2007 e 2009. Aveva vinto inoltre praticamente tutte le grandi classiche di scialpinismo come il Pierra Menta, l’Adamello Ski Raid, il Trofeo Mezzalama e il Tour du Rutor. La passione per la sua disciplina e per lo sci ripido lo aveva accompagnato ben oltre la conclusione della carriera agonistica e continuava a essere il faro della sua vita, insieme al grande amore per la famiglia.
Atleta dotato di una velocità naturale che era tra le sue maggiori qualità, era riuscito a tradurre le proprie doti anche in uno scialpinismo slegato dalle competizioni. Tante le sue imprese, le sue nuove sfide: la Cresta di Rochefort con traversata delle Jorasses nel 2016, il concatenamento della Bonatti e Aigle sul Petit Mont Blanc nel 2018, la Cresta dell'Innominata. Ma anche discese di rilievo come il Couloir Sud Est del Grand Capucin e il Couloir del Quid Pluris sul Mont Brouillard nel 2021. Trento era capace di raccontare la propria passione- sincera, a volte estrema per i profani ma mai fuori misura per chi conosce lo scialpinismo- con brevi racconti e post sui suoi canali social che raggiungevano anche persone al di fuori della cerchia di conosceva il suo grande valore umano e professionale.