La Casera Tartoi, comodo punto di appoggio dopo la partenza da Forni di Sopra. © Cammino delle PieviSulle Alpi ci sono ancora angoli che, nonostante il grande fascino degli ambienti attraversati, restano fuori dai circuiti più frequentati dagli escursionisti, lasciando a chi si avventura sui sentieri il piacere di camminare lontano dalla folla. È il caso del piccolo Gruppo Tiarfin-Tudaio di Razzo, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, un modesto è isolato massiccio montuoso che separa la Carnia a sud, dove si alzano, oltre il corso del Tagliamento, le più celebri Dolomiti Friulane, dal Cadore a nord, con i complessi carnici dei Brentoni e delle Terze. L’escursione proposta prende avvio da Forni di Sopra e risale, verso nord, tutta la boscosa valle che sbuca sui pascoli di Tartoi, dove l’omonima casera consente di spezzare in due giorni la lunga traversata. Da qui, con il paesaggio che diventa man mano più selvaggio e alpino, si sale ancora tra grandi pascoli e vaste pietraie, attraversando conche solitarie ai piedi di aguzze cime, fino al comodo valico della Forcella del Tiarfin, da dove si scende comodamente ai grandi pascoli intorno alla Sella di Razzo, sulla strada che dal Lago di Sauris conduce in Cadore. Per il rientro, ci sono diverse possibilità, oltre a organizzarsi con mezzi propri, e si possono anche prevedere trekking di 3-4 giorni su e giù per queste montagne, scoprendo ogni giorno scorci diversi.
Da Forni di Sopra, in località Vico, si prende la strada (chiusa al traffico; segnavia n° 208) che verso nord rimonta nel bosco la valle del torrente Tolina, si transita dagli stavoli di Puonsas (1297 m), dove si abbandona il corso del Tolina per attraversare e seguire ora il torrente Tartoiana. Dopo un breve tratto di sentiero, si segue la pista forestale (ancora n° 208) e, al bivio per malga Tragonia, si tiene la sinistra (nord) lungo la carrareccia che conduce alla Casera Tartoi (1711 m). Si prosegue su sentiero (n° 208), tra pascoli e rado bosco, guadagnando la parte mediana della Busa di Tiarfin, dove si piega a destra (est) risalendo un ripido vallone detritico che consente di guadagnare la Forcella del Tiarfin (2255 m), sul confine con il Veneto. Si cala sul versante opposto lungo un ampio e ripido canalone detritico, raggiungendo la Sella del Col Merende, infine per un valloncello erboso e rado bosco si arriva sulla rotabile a breve distanza dalla Sella di Razzo (1760 m).