Un esemplare di Aquilegia vulgaris, fiore diffuso sul territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. © Isidre BlancLa regione della Marsica si affaccia sulla Piana del Fucino ed è stretta tra il Parco Naturale del Sirente-Velino, a nord, e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a sud. Nella porzione settentrionale di quest’ultimo, si allunga l’acrocoro carsico della Cicerana, una sorta di ampia valle circondata da rilievi montuosi che toccano i 1900 metri di quota, nonché uno dei territori più selvaggi del Parco. Celebre per le sue faggete vetuste – come la Selva di Moricento, Patrimonio dell’Umanità Unesco, dove sopravvivono esemplari di 500 anni –, l’origine carsica ha portato alla formazione di campi solcati, inghiottitoi e grotte. Un territorio dove vive anche una fauna selvatica di sicuro interesse, dall’orso bruno marsicano al lupo appenninico, dal picchio di Lilford alla coturnice, insieme a notevoli emergenze botaniche, tra le quali alcuni pregiati endemismi. Sono queste prerogative che rendono l’area della Cicerana una meta di escursioni molto interessanti, facili e piacevoli, anche per la presenza dell’ecorifugio della Cicerana, situato a quasi 1600 metri di quota nel cuore di quest’area. Per raggiungerlo, l’itinerario più classico parte dal Passo del Diavolo, sulla Statale Marsicana che conduce a Pescasseroli, uno dei centri turistici più conosciuti e frequentati del Parco. Proponiamo qui una valida alternativa, che dal borgo di Gioia Vecchia percorre antichi sentieri e tratturi, con diversi saliscendi, fino alla sorgente La Prata, nel cuore della Cicerana e a breve distanza dall’omonimo rifugio, camminando nei grandi silenzi dell’Appennino abruzzese.
Dal piccolo paese di Gioia Vecchio si prende una stradina che si abbassa verso nord, quasi parallela alla Statale, e poco dopo si svolta a sinistra (segnavia n° U2) su una comoda traccia che continua a perdere quota verso ovest, tra bosco e prati. Si inizia poi a salire, sempre con direzione ovest, per andare a doppiare la lunga dorsale settentrionale del Monte Turchio, alternando spazi di aperti pascoli e tratti nel bosco. Oltre la dorsale, si volge decisamente a sud e si traversa in moderata salita il fianco della montagna, fino a immettersi su una traccia più larga ed evidente nei pressi della sorgente La Prata, dove sorge anche un piccolo edificio, sul margine degli ampi ripiani della Cicerana. L’omonimo rifugio si trova poco più avanti, seguendo la sterrata, la stessa che conduce al Passo del Diavolo, a circa 3 cholmetri da Gioia Vecchio, realizzando così un piacevole circuito ad anello.