Il primo tiro della via Dibona Apollonio Stefani alla Torre del Barancio © Federico RossettiPer una tranquilla mezza giornata estiva o un'uscita di inizio autunno, le Cinque Torri nella conca di Cortina sono meta ideale con numerosissime arrampicate per tutti i livelli. La Via Dibona-Apollonio-Stefani alla Torre del Barancio è una delle più classiche e ripetute, ottima anche per prendere confidenza con il quarto grado delle Dolomiti e la sua arrampicata verticale su bella roccia lavorata. Le soste sono tutte attrezzate a fittoni, sui tiri la chiodatura è mista a fittoni e chiodi, buona ma essenziale e non sempre ben visibile salendo.
Arrampicando sulla via Dibona Apollonio Stefani alla Torre del Barancio © Federico RossettiDa Cortina in auto salire verso il Passo Falzarego per poi svoltare a sinistra seguendo una stradina stretta e ripida ma asfaltata che termina al Rifugio Cinque Torri. A piedi seguire il sentiero verso le pareti, aggirare le torri sul lato Nord e portarsi alla base della scusa parete settentrionale della Torre del Barancio: la via attacca al centro, a destra della verticale di una nicchia. Salire con andamento leggermente a sinistra con arrampicata verticale e continua (IV/IV+) verso la nicchia, superarla a destra e raggiungere la sosta su un piccolo terrazzino. Salire a sinistra verso due fessure verticali, scalare quella di sinistra (IV+) con arrampicata sostenuta e uscire su terreno più facile. Spostarsi a destra e salire una fessura (IV/IV+) poi facilmente (III) ignorando i fittoni a destra. Per placche molto appigliate raggiungere una fessura e seguirla a sinistra (IV) fino a portarsi quasi sullo spigolo. Continuare alla sua destra per placche (IV) fino a una cengia. Seguire lo spigolo superando un passo prima a destra (IV+), poi a sinistra e raggiungere la cima. La discesa avviene sul lato opposto verso la Torre Grande con una doppia filante da 50 metri. Per tracce a destra e poi per sentiero si ritorna alla partenza.
Al centro la parete Nord della Torre del Barancio dove corre la via Dibona Apollonio Stefani © Federico Rossetti