Volontari Cnsas durante un'esercitazione a Tarvisio (dicembre 2021) © CaiStorie di salvataggi e soccorsi, racconti ambientati sui terreni impervi tra montagne, sentieri, forre, grotte, pareti scritti da chi li ha vissuti in prima persona, da richiedente aiuto o da soccorritore, nel corso dei decenni.
Queste le caratteristiche di “Ti racconto il mio soccorso”, il contest dedicato alle storie di soccorsi nel tempo lanciato Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). Questa nuova edizione, la numero 2, si accosta alle celebrazioni del 70esimo anniversario di fondazione del Cnsas con l'obiettivo di mettere in circolazione una buona energia e raccogliere esperienze che possano essere utili ad evitare ad altri eventuali situazioni incresciose e pericolose.
Novità è la collaborazione con la piattaforma kepown.com, “il pianeta degli scrittori”, nella quale i partecipanti inseriranno il proprio elaborato con un elevato potenziale di visualizzazioni. Kepown ha infatti 11mila iscritti da tutto il mondo e circa 87-88mila accessi al giorno. Quest’anno inoltre, accanto al giudizio di una selezionata giuria di esperti di montagna, soccorritori e scrittori-giornalisti, gli autori degli scritti portano avere anche l’oggettivo giudizio del pubblico proprio grazie alla piattaforma Kepown, con un apposito premio che scaturirà dalle visualizzazioni e dai “mi piace” ottenuti sulla piattaforma.
Design grafico del contest © Selli Coradazzi«Migliaia di soccorsi - scrive Melania Lunazzi, ideatrice de “Ti racconto il mio soccorso” - e altrettante missioni portate a termine nel corso dei decenni, tanti segnali di gratitudine a fine intervento. Ma quasi mai c’è il tempo di ascoltare fino in fondo una testimonianza, di accogliere i sentimenti e le emozioni di una piccola o grande disavventura, di assorbire il riscontro di come è successo e di cosa si è provato. Le testimonianze di cosa è accaduto, del prima, dell’incalcolabile, dell’errore di valutazione sono invece un prezioso punto di vista che quasi mai viene raccolto: per pudore, per rispetto o semplicemente perché non è quello il momento migliore per farlo. Ma a volte sono esperienze che ti segnano per tutta la vita, anche in positivo, tanto è vero che sono numerosi i casi in cui chi ha ricevuto un soccorso decide poi di diventare un/una soccorritore/soccorritrice».
«Un’iniziativa che, in maniera del tutto inedita, dà voce a quel turbinio di emozioni e sentimenti che invade la mente di chi viene soccorso, ma anche del soccorritore», così Roberto Bolza, consigliere nazionale del CNSAS. «Quando si parte per una missione di soccorso è importante non sottovalutare mai, oltre i necessari aspetti tecnico-sanitari, anche la componente umana, che contraddistingue sia chi è in pericolo, sia chi mette a repentaglio la propria vita per salvare quella altrui».
Le premiazioni, con una classifica di tre vincitori e eventuali menzioni speciali, si terranno a giugno 2024 in una località di montagna, con la lettura dei brani premiati da parte di due attori, una voce narrante femminile e una voce narrante maschile.
I racconti devono essere inseriti sulla piattaforma kepown.com entro il 7 aprile 2024.