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Un anno fa, Tim Howell aveva sfidato l’altitudine e le condizioni estreme del Lhotse con l’obiettivo di effettuare il salto in tuta alare più alto mai tentato. Purtroppo, il meteo non gli ha lasciato margine: dopo un’ora d’attesa sulla cresta sommitale, la fitta copertura nuvolosa ha reso impossibile il lancio, costringendolo a rinunciare. Da allora, il britannico ha lavorato su ogni dettaglio per migliorare le sue possibilità di riuscita nella nuova spedizione di questa primavera.
"Appena ho capito che non avrei potuto saltare, ho iniziato a pianificare il prossimo tentativo", ha raccontato Howell. Pur consapevole che le condizioni atmosferiche resteranno un’incognita, ha deciso di affinare la strategia per evitare gli errori della spedizione precedente. Tra le principali modifiche, ha previsto un ritmo di acclimatazione più graduale, l’uso di maschere per il riscaldamento dell’aria e un’attenzione ancora maggiore all’alimentazione e all’idratazione.
Il suo obiettivo non è solo quello di stabilire un nuovo primato, ma di individuare un punto di lancio che renda il suo record praticamente irraggiungibile in futuro. L’Everest, pur essendo la vetta più alta del mondo, non offre una piattaforma adatta per un salto in sicurezza. La scelta è quindi ricaduta su una specifica sezione della cresta del Lhotse, accessibile dalla via normale fino a quota 8000 metri, per poi deviare attraverso un canale di ghiaccio fino al punto di lancio. Qui Howell potrà attendere le condizioni ideali prima di tentare il volo sulla parete Sud della montagna.
Questa modifica nel piano operativo potrebbe rivelarsi decisiva: "Invece di aspettare che le corde fisse vengano installate fino alla vetta, operazione che avviene solo dopo il completamento del lavoro sull’Everest, potremo tentare il salto non appena il campo 3 sarà attrezzato, guadagnando circa tre settimane", ha spiegato Howell.
Ad accompagnarlo ancora una volta ci sarà la guida Jon Gupta, insieme ad almeno due sherpa esperti, che lo aiuteranno a raggiungere il punto di lancio. L’attesa per vedere se questa volta il britannico riuscirà nell’impresa è alta: il Lhotse potrebbe presto diventare il teatro del volo in tuta alare più estremo della storia.