Thomas Huber torna sulla nord dell'Eiger per chiudere Memoriam

L'alpinista tedesco è al lavoro con Jonas Schild per completare la via dedicata agli amici scomparsi: "È una delle migliori linee dell’Eiger, con tutto ciò che la Nordwand ha da offrire"
Schild sul traverso dello Schwarzen Quergang © T. Huber

Thomas Huber è ritornato sulla leggendaria parete nord dell’Eiger, in Svizzera, per chiudere la via Memoriam, tentata per la prima volta nel 2019 insieme a suo fratello Alex e a Jonathan Siegrist. L'itinerario era stato aperto in memoria di Julian Zanker, David Lama, Dean Potter, Hansjorg Auer, Ueli Steck e Jeff Lowe, che con Huber condividevano la stessa visione dell’arrampicata e che in momenti diversi hanno perso la vita in montagna. 
Questa volta, con Huber sono partiti lo stesso Siegrist e Jonas Schild: i tre si sono messi all'opera il 25 novembre. “Cinque anni fa abbiamo iniziato questa linea altamente motivati. Abbiamo fallito, riprovato, ma alla fine abbiamo rinunciato - ha scritto Thomas sui suoi social-. Due settimane fa abbiamo ripreso in mano il progetto, perché vogliamo mantenere vivo il ricordo dei nostri amici. Inoltre è una delle migliori linee dell’Eiger, con tutto ciò che la parete nord ha da offrire: dalla roccia migliore, alle spaventose fessure, al ghiaccio”. 

La nord dell'Eiger © T. Huber

Al momento attuale, Huber e Schild stanno proseguendo il lavoro, mentre nelle foto e nei video pubblicati non si vede più Siegrist. “Due settimane fa le condizioni sull’Eiger erano ottime. Ma non abbiamo avuto abbastanza tempo per provare tutta la via Memoriam. Joni e io abbiamo deciso di allestire il primo bivacco sopra la “Hinterstoisser Travese”… e abbiamo individuato  una linea nuova e più sicura dal punto di bivacco al secondo campo di ghiaccio. Per questa missione abbiamo programmato due notti in parete”. Se i progressi fossero confermati, i due dovrebbero raggiungere la cima entro breve.

Thomas Huber ha compiuto 58 anni lo scorso 18 novembre. La sua carriera è stata ricca di grandi imprese, spesso compiute insieme al fratello. Nel 1990, insieme ad Alexander, ha aperto The end of silence, una delle vie più difficili delle Alpi, che lui stesso ha liberato successivamente, nel 1994. Un anno dopo è andato a Yosemite; sempre con il fratello, ha scritto una pagina di storia di El Capitan. Sua è la salita in libera della Salathé Wall mentre, tre anni dopo, ha firmato itinerari mitici come Free Rider, El Nino e Golden Gate: ancora oggi sono tappe obbligate per gli scalatori che vogliono entrare nel gotta dell'arrampicata. Nel 2003 ha aggiunto al suo curriculum anche la prima libera di Zodiac.
Dolomitista di livello eccelso, come apritore di arditi itinerari in Himalaya, nel 2009 ha tentato la prima libera di Eternal Flame: impresa riuscita, dove in molti avevano fallito prima di lui. 
Tornando all'Eiger, nel dicembre del 2016 ha compiuto la prima ripetizione di Metanoia, una via di ghiaccio e misto aperta nel 1991 da Jeff Lowe in solitaria sulla parte nord. Con lui il già citato Stephan Siegrist e Roger Schaeli.

Selfie durante i lavori su Memoriam © T. Huber