Un fotogramma del film "This Mountain Life" © copyright Film Festival TrentoAffascinanti e minacciose al tempo stesso, le Coast Mountains del British Columbia ispirano da secoli artisti ed esploratori. La maggior parte di noi raramente si avventura in ambienti così selvaggi, come fanno invece Martina Halik e sua madre Tania, tentando una traversata di 2300 km dal Canada verso l’Alaska. Alla loro avventura si incrociano ritratti di altri che hanno scelto questo stile di vita: un gruppo di suore che abitano in un monastero di montagna, un fotografo sopravvissuto a una valanga, un alpinista appassionato, un artista della neve, una coppia che ha vissuto isolata in montagna per circa cinquanta anni. This Mountain Life è un ritratto affascinante e profondo della passione dell’uomo per la montagna, sullo sfondo mozzafiato delle cime del British Columbia. Paesaggi e panorami grandiosi nei quali l’uomo appare come una minuscola monade. Già l’inizio del racconto affascina: un uomo che affonda con le ciaspole nella neve fresca con un andamento non lineare, quasi a creare una ragnatela che si svela, cambiando inquadratura – una ripresa dall’alto con un drone – nel disegno perfetto di un cristallo di neve. Non è un film di alpinismo ma di avventura ed esplorazione vissuti, da Martina e Tania, dal di dentro, intimamente, in uno stretto rapporto fra loro e la natura selvaggia dei luoghi. Una ricerca faticosa e dura, quasi ai limiti della sopravvivenza. Una lunga e solitaria traversata che dà modo alle due donne di incontrare persone che in quei luoghi vivono o li hanno frequentati. Barry Blanchard, alpinista: “la montagna ti eleva a uno stato di grazia…”, Todd Weselake, il sopravvissuto alla valanga: “perché mi svegliate? ...”, le Suore del Queen of Peace Monastery che descrivono la loro quotidianità fra racconti e momenti di preghiera.
Bernhard Thor in una inquadratura del film © copyright Film Festival TrentoBernhard Thor e la moglie Mary, lui artista e lei che lo ha seguito in quell’isolamento cercato e voluto per vivere in simbiosi con la natura e creare. Tutto si intreccia in maniera pulita e con descrizioni mai banali, con l’avventura che le due donne stanno vivendo. Le sequenze di immagini descrivono in maniera coinvolgente la natura, la flora e la fauna, nei loro cicli stagionali. Lo spettatore si sente trasportato in questa dimensione quasi a viverla dal di dentro assieme ai protagonisti di questo film, tutti e non solo Martina e Tania. Il film, che utilizza in alcuni punti anche la tecnica del disegno animato, scorre via veloce grazie a un montaggio preciso, al suono e alle musiche che fanno da contraltare alle immagini senza mai sovrapporsi e una sceneggiatura che non lascia nulla al caso. In definitiva un film che ci fa conoscere luoghi straordinari attraverso le avventure dei suoi protagonisti e che ci aiuta a riflettere, almeno un po', sul senso del nostro vivere quotidiano.
Fotogramma del film © copyright Film Festival Trento