150 persone partecipanti, di cui 73 Operatori naturalistico-culturali in aggiornamento, 48 Sezioni Cai di 17 province e 4 regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna). Inoltre 95 soci hanno partecipato all'escursione del secondo giorno sul sentiero dedicato alla lince a Tarvisio. Il Gruppo grandi carnivori del Club alpino italiano è soddisfatto del Convegno nazionale 2023 organizzato sabato 29 aprile a Pontebba (UD), intitolato “Grandi Carnivori e non solo...Tarvisiano crocevia biogeografico”.
Ricerca, divulgazione scientifica e gestione faunistica e forestale
La giornata studio ha visto sul palco del Teatro Italia personalità di spicco del mondo della ricerca, della divulgazione scientifica e della gestione faunistica e forestale, che hanno trattato questioni legate alla conservazione, alla gestione e alla convivenza con l’uomo delle diverse specie presenti sull’arco alpino quali orso bruno, lupo, lince, gatto selvatico, sciacallo dorato, lontra e il castoro.
«Secondo il nostro punto di vista organizzare, proporre e realizzare eventi come questo è fondamentale per una corretta informazione e per far capire non solo le dinamiche naturali, ma anche la complessità e la portata sociale della presenza in ambiente dei grandi carnivori», commenta il coordinatore nazionale del Gruppo grandi carnivori Davide Berton. «Il nostro fine è quello di far comprendere a tutto tondo la questione, far raffreddare se possibile la componente ideologica e dare la possibilità a coloro che ascoltano questi incontri di coglierne tutte le sfaccettature ed iniziare un ragionamento pragmatico e privo di preconcetti o preclusioni di principio che purtroppo spesso ostacolano un percorso di buon senso per il bene sia degli interessi umani che degli animali selvatici. Il Cai infatti è da sempre attento e legato alle popolazioni e alle attività locali del territorio, per il ruolo che ha avuto e che ha nel ricercare sempre l’equilibrio fra la componente antropica e quella dell’ambiente naturale in tutte le sue manifestazioni».
Tarvisio, l'escursione sul sentiero dedicato alla lince © D. VaghiniIl resoconto della moderatrice Micaela Ovale
Dopo i consueti saluti istituzionali aperti da Ivan Buzzi (sindaco di Pontebba), dal Tenente Colonnello Cristiano Manni (Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Tarvisio), Luciano Favaro (in rappresentanza del gruppo regionale Cai Fvg), Mario Casagrande (presidente Sezione di Pontebba e di Asca), Giuseppe Borziello (presidente del Comitato scientifico Vfg del Cai), Mario Vaccarella (Delegato della Presidenza generale per il Gruppo grandi carnivori) e Davide Berton (coordinatore nazionale del Gruppo grandi carnivori), l’incontro è entrato nel vivo, moderato da Micaela Ovale, Operatore naturalistico-culturale dell’area Vfg. Claudio Groff, coordinatore del Settore grandi carnivori del Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento, ha fornito dati aggiornati sull’attuale situazione dell’orso e del lupo nelle Alpi centrali. Fin da subito il relatore ha posto l’accento sul ruolo strategico del Cai nella comunicazione e nell’informazione dei grandi carnivori, soprattutto in un momento critico come quello che stiamo attraversando dopo il tragico evento in Val di Sole. Lo stesso Groff ha parlato degli orsi problematici e pericolosi, evidenziando che il numero di questi esemplari è molto ridotto in termini percentuali ma che su di essi si deve intervenire in modo deciso, fino all'abbattimento quando ne ricorrano i presupposti in base al piano tecnico previsto (PACOBACE). Per il lupo sono stati presentati i dati ufficiali più recenti sulla popolazione di lupi in Italia e con maggior dettaglio per le Alpi italiane. Successivamente si è dato ampio spazio alla lince eurasiatica (Lynx lynx), una specie che nel nostro Paese si è estinta nel XX Secolo a causa della caccia e della distruzione del suo habitat naturale. Grazie a un progetto di reintroduzione nato nella Slovenia meridionale, all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso, la lince torna a ripopolare le Alpi Orientali ma la sua distribuzione subisce un’ulteriore battuta d’arresto provocata, in primis, dall’uomo. Sul tema sono intervenuti in modo approfondito il sopracitato Tenente Colonnello Cristiano Manni, la zoologa Anja Jobin Molinari, coordinatrice della SCALP (Status and Conservation of Alpine Lynx Population) e del Progetto Lince Italia, e il ricercatore faunistico Paolo Molinari, fondatore e coordinatore tecnico del Progetto Lince Italia e di altre importanti istituzioni internazionali. Ogni relatore ha portato un contributo importante alla conoscenza della lince che rischia una seconda estinzione e merita maggiore sostegno attraverso i progetti nati per salvaguardare la specie. Anche il biologo Marco Catello, membro del Progetto Lince Italia e dell’Eurowildcat, ha parlato della biologia della lince nonché del gatto selvatico (Felis silvestris), mostrando la loro distribuzione sul territorio e prendendo in esame alcuni caratteri che li contraddistinguono (comportamento, marcatura e riproduzione). In un intervento successivo il relatore ha approfondito alcuni aspetti del gatto selvatico facendo riferimento allo studio nato nel 2016 nelle Prealpi bellunesi. La platea ha potuto ammirare il fascino di questo felide nel suo ambiente grazie al fotografo naturalista Riccardo Deon, che ha presentato il suo video in sala. Per lo sciacallo dorato europeo (Canis aureus moreoticus) e la lontra (Lutra lutra) è intervenuto Stefano Pecorella, appassionato naturalista e membro dell'Associazione Therion Research Group, il quale ha delineato i tratti biologi del piccolo canide dagli occhi dorati e del mustelide semiacquatico. Grazie a una presentazione ricca di immagini, il pubblico ha preso subito confidenza con queste due specie poco conosciute che stanno ripopolando il nostro territorio, anche se rimangono ancora a rischio estinzione. La chiusura del convegno è stata affidata al fotografo naturalista Renato Pontarini che, con la relazione “Tarvisiano: non solo grandi carnivori…il Castoro come sta?”, ha delineato i tratti principali del roditore arrivato sul territorio della Val Canale cinque anni fa dopo quasi 500 anni di assenza dal territorio italiano.
Enti patrocinanti
Comune di Pontebba, Comune di Malborghetto-Valbruna, Comune di Tarvisio, UTI Canal del Ferro e Val Canale, Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, LIFE Lynx, Progetto Lince Italia. Per il Sodalizio: Cai centrale, Cai Fvg, CAI Veneto, Csfvg, Citam Vfg, Sezione di Tarvisio, Sezione di Pontebba, Asca.