Il suolo, la pelle del nostro Pianeta

A Pertosa, in provincia di Salerno, esiste uno dei pochi e preziosi Musei del suolo al mondo. Il Museo riaprirà al pubblico il 1° giugno e cogliamo l’occasione per parlare del suolo e del suo significato
La parola suolo viene usata molto frequentemente, ma spesso non si ha una precisa risposta sul significato, su cosa rappresenta e sulla funzione letteralmente vitale che ha. Ne abbiamo, dunque, parlato, con Simona Cafaro e Rosangela Addesso che operano al Museo del Suolo di Pertosa. Cos’è, dunque, il suolo?
«Il suolo è lo strato superiore della crosta terrestre, costituito da componenti minerali, organici, acqua, aria e organismi viventi. Rappresenta l’interfaccia tra terra, aria e acqua ed ospita gran parte della biosfera. Il suolo, infatti, può essere definito come la pelle del nostro pianeta che può avere spessore differente, da pochi centimetri a diversi metri di profondità, ed essere organizzato in più strati chiamati orizzonti».
Piano di Gorfigliano
Il Piano di Gorfigliano nel comune di Minucciano

Gli strati del suolo

La parola orizzonti, riferita al suolo è affascinante, ma ci serve un aiuto per comprendere. «Partendo dalla superficie, incontriamo la lettiera, questo strato continuo di sostanza organica morta, costituita da foglie, rami secchi, spoglie di animali, con diversi stadi di degradazione, che arrivano al suolo rappresentando una risorsa per tutta una serie di organismi, che si mettono a lavoro per avviare il processo di decomposizione. La struttura chimica e fisica della materia organica iniziale viene completamente modificata e trasformata in un composto di nuova formazione e dalle caratteristiche uniche e sorprendenti, ovvero l’humus, la chiave, il vero motore della fertilità del suolo». Che ruolo riveste la geologia nella formazione del suolo? «La storia del suolo comincia con la roccia madre, nel tempo soggetta al fenomeno dell’erosione. Sole, acqua, vento, ghiaccio, i diversi agenti climatici, ma anche le radici delle piante che crescono insinuandosi nelle rocce, muschi, licheni, contribuiscono alla disgregazione delle rocce, lavorano continuamente rompendola in frammenti, che si accumulano o vengono trasportati lontano».
Coltivazione in ambiente montano © Massimo Goldoni
Coltivazione in ambiente montano © Massimo Goldoni

La vita sulla Terra, sotto i nostri piedi

E anche questi processi sono decisivi per la vita sulla Terra. «Il suolo è un serbatoio di vita e di biodiversità: in un cucchiaio di suolo ci sono più esseri viventi di tutti gli esseri umani presenti sulla Terra! Abbiamo batteri, virus, funghi, alghe, organismi quindi non visibili ai nostri occhi, fino ad arrivare a quelli di dimensioni più grandi, come insetti, ragni etc. Attuano la decomposizione della sostanza organica, scavano, creano pori e canali, contribuiscono alla stabilizzazione della struttura del suolo. Tutta la loro opera consente alle piante, agli animali e all’uomo di vivere ed all’intero ecosistema di funzionare. Le radici, ad esempio, hanno un ruolo fondamentale nelle attività quotidiane delle piante, permette l’assorbimento di acqua e minerali nel terreno e l’immagazzinamento di sostanze nutritive. Il suolo ha un ruolo prioritario nella salvaguardia delle acque sotterranee dall’inquinamento, nel controllo della quantità di anidride carbonica atmosferica, nella regolazione dei flussi idrici superficiali con dirette conseguenze sugli eventi alluvionali e franosi, nel mantenimento della biodiversità, nei cicli degli elementi nutritivi ecc. Le scorrette pratiche agricole, la concentrazione in aree localizzate della popolazione, delle attività economiche e delle infrastrutture, le variazioni d’uso e gli effetti locali dei cambiamenti ambientali globali possono originare gravi processi degradativi».
Suolo
Sezione sottile di suolo riprodotta al Museo di Pertosa. © Pubblicazione della Fondazione MIdA - Musei Integrati dell’Ambiente

Il Museo del Suolo, una straordinaria opportunità di conoscenza

Il Museo del Suolo è gestito dalla Fondazione MIdA - Musei Integrati dell’Ambiente, è unico in Italia, tra i pochi al mondo a raccontare una delle risorse più importanti presenti sul nostro pianeta, il suolo appunto. Si trova in provincia di Salerno e si inserisce in quello che è il sistema MiDA, costituito anche dalle Grotte di Pertosa-Auletta, dal Museo Speleo Archeologico e dal Complesso Monumentale dello Jesus. Il Museo è nato per valorizzare, far conoscere e salvaguardare la risorsa suolo, affinché possa continuare a svolgere la sua insostituibile ed efficiente funzione sul Pianeta; offre visite nei diversi ambienti della struttura, dotati di installazioni interattive per tutte le età, ma anche con attività didattiche esperienziali in campo e con l’utilizzo di diverse strumentazioni come i microscopi. Le molte, preziose informazioni sono state fornite da Rosangela Addesso, laureata in Scienze Ambientali e socia del Gruppo Speleo Melandro, che sta svolgendo il dottorato di ricerca in Chimica presso l’Università degli Studi di Salerno, e da Simona Cafaro, Dottore di ricerca in Scienze della Terra, socia del Gruppo Speleo Alpinistico Vallo di Diano e consulente scientifico della Fondazione MIdA.