I sentieri della Sardegna sono stati i protagonisti della seconda puntata di
Sentieri – La strada giusta, realizzato in convenzione con il
Club alpino italiano, con
Lino Zani, Margherita Granbassi, Giulia Capocchi e la partecipazione di
Gian Luca Gasca, trasmessa sabato 8 Aprile, alle 14.00 su Raiuno e Rai Italia. In questo episodio, gli spettatori sono stati accompagnati, in cammino, lungo la costa delle miniere, nella zona sud occidentale dell’isola: un’area che estende dal litorale di Gonnesa, fino a quello di Arbus, passando per Buggerru, Fluminimaggiore, l'Iglesiente e il Guspinese.
Proprio a Bugerru,
Angelo Schena, componente integrante del Cdc e delegato per l’area culturale del Club alpino italiano, si era soffermato
sulla figura di Quintino Sella, ideatore del Cai che durante il XIX secolo diede
un forte impulso alle attività di estrazione dalle miniere del Sulcis Iglesiante. Il legame che unisce questa figura, personaggio centrale della storia d’Italia, all’isola, si può toccare con mano nei sentieri che riportano i camminatori in un periodo storico fatto di attività estrattive e di intere comunità che vivevano grazie alle miniere di carbone e di prodotti minerari.
«Abbiamo camminato in un pianoro a picco sul mare, su dei percorsi realizzati dal Club alpino italiano insieme all’agenzia regionale “Forestas”: sentieri che ripercorrono quel periodo storico, compresa la celebre “Galleria Henry” (realizzata nel 1892 ndr)», spiega Schena.
Da sinistra a destra, Angelo Schena e Lino Zani
Viaggio in Sardegna
Sella sbarca in Sardegna nel 1869 e lo fa nelle vesti di componente della commissione d’inchiesta del Parlamento italiano, sulle condizioni dell'industria mineraria. Dopo una prima visita durata dieci giorni,
l’ex ministro delle Finanze compirà un lungo viaggio, insieme a Eugenio Marchese, ingegnere minerario trentaduenne che lo accompagnò nel suo percorso a cavallo, visitando i grandi stabilimenti minerari dell'epoca, come ad esempio le miniere di Corru ‘e Boi sul Gennargentu.
Ritratto di Quintino Sella, 1860 ca. © Fondazione Sella
Un viaggio storico, che si lega idealmente al tratto sardo del Sentiero Italia CAI, che tocca i territori montuosi, attraversati in parte dal viaggio di Sella. In occasione della Giornata Nazionale del Sentiero Italia CAI, il prossimo 25 giugno, il gruppo regionale Sardegna si sofferma su una porzione di percorso del Sentiero Italia in località Correboi, dove sorgeva un impianto minerario, visitato all’epoca dallo stesso Sella, nel 1869. Questo tratto del Sicai verrà intitolato appunto a Quintino Sella.
Infatti, nel versante orientale, la Sardegna è attraversata dal SICAI, che parte da Santa Teresa Gallura, località dell’estremo nord dell’isola, e arriva a Castadias. In 27 tappe, il tracciato tocca il massiccio del Monte Limbara, il Supramonte, i Monti del Gennargentu, la zona dei tacchi dell’Ogliastra e poi Sant’Antonio di Jerzu; attraversa il massiccio calcareo del Monte Arbu e giunge a Perdasdefogu. Più a sud, transita da Armungia e dalla subregione del Gerei. Poi tocca l’abitato di Burcei e San Gregorio, per continuare nel massiccio dei Sette Fratelli.
«La rete escursionistica di Sardegna è lunga circa 2500 chilometri. In particolare, spicca il Sentiero Italia Cai. Il SICAI è costantemente un percorso work in progress, grazie ai tecnici dell’agenzia regionale Forestas, che mantengono la rete sentieristica, ovviamente con il supporto dei soci Cai», afferma il presidente del gruppo regionale Cai Sardegna,
Matteo Marteddu.
«Ogni tratto ha una sua piccola storia. Il Sentiero Italia CAI passa quasi sempre nei vecchi percorsi dei pastori, dei caprai e dei carbonai. Tutte queste storie sono aggrappate al Sentiero Italia CAI», conclude.