Sulla cresta Ovest del Monte Grona

Un’avventura tra osservazione, esplorazione e conquista lungo la cresta Ovest del Monte Grona, tra rocce selvagge e panorami mozzafiato.

A cura di Antonio Barelli

Da tempo, osservavo la cresta, come me, tanti altri. La si può vedere bene, nella sua totale ampiezza, dalla val Menaggio, dai paesi di Grona, Bene Lario e buona parte del Porlezzese. A più riprese, avevo già esplorato il suo articolato versante Ovest, come me, tanti altri. Recentemente mi è capitato di leggere, sul web, di un tentativo di alcuni entusiasti ragazzi, che, in discesa dal monte Pidaggia, non avevano resistito al richiamo del selvaggio versante Ovest del monte Grona.

Nel 2021, con Lorenzo (Peschiera), mi ritrovo a condividere la medesima “contemplazione”. Sarebbe bello individuare una linea, o meglio un percorso, ci diciamo. Ecco che il percorso è già iniziato, anche se passerà del tempo, per concretizzare quanto immaginato. Come sempre, in montagna, la prima fase è d’osservazione. 

Il punto che meglio si presta, è nei pressi dei monti di Gottro. Qui si è di fronte alla prima parte della cresta, e come capita per tante altre cose, quando inizi ad osservare con attenzione ciò che sembra in apparenza semplice, si rivela più articolato e complesso, ma questo non fa altro che aumentare l’interesse e accrescere entusiasmo. Infatti la cresta, osservata da distanza appare un unico blocco, in realtà è una sorta di ipsilon, o i greca, posta al rovescio, dove a monte c’è il ramo unico e a valle si divide in due rami minori. 

Decidiamo di affrontare la salita dal ramo a sud che sembrerebbe di più facile accesso. Osservando con il binocolo, il tratto che vorremmo percorrere, si articola tra rocce e vegetazione. Il nostro obbiettivo è, un tracciato il più uniforme possibile, ovvero che si mantenga sulla linea logica del filo di cresta, ma per verificarlo, non ci resta che andare e salire.

L’inizio si trova a 1300 mt. slm, e per raggiungere quel punto non esistono sentieri, il sentiero più vicino è il tracciato delle quattro valli, che dall’abitato di Breglia si inoltra il val Sanagra per poi proseguire. Dopo un paio di sopralluoghi riesco ad individuare un percorso relativamente agevole per raggiungere il punto di partenza della cresta, partendo dal citato sentiero, poco distante dalla località di Tampia.

Seguendo alcuni ometti posizionati nel sopralluogo, il 13 Ottobre 2021 ci incamminiamo, io e Lorenzo, carichi del materiale per la percorrenza, l’intenzione è di posizionare qualche punto di sicurezza, sia per la nostra salita che per eventuali ripetizioni. La giornata spettacolare dall’alba al tramonto ci permetterà di salire per due terzi della cresta, che abbandoniamo nei pressi del sentiero “panoramico” al monte Grona.

Sarà per la prossima volta l’ultimo tratto, ci diciamo, che sembra, e tale si rivelerà, il più impegnativo. Per vari motivi, rimandiamo l’esplorazione di questo tratto, che inoltre, da testimonianze raccolte, pare in parte già esser stato percorso. Incontrerò in seguito un vecchio chiodo a conferma di ciò. In seguito, saliremo ad esplorare indipendenti l’uno dall’altro, ma entrambi senza concludere.

Mi decido quest’estate (2024), per trovare un punto di passaggio al “masso incastrato”, e concludere l’itinerario nei pressi del colletto che porta alla cima del Grona. Mi restava dunque, da percorrere la lunga cresta per la sua totalità. Così, venerdì 20 Settembre, con mio figlio Luca, in una bella giornata preautunnale, ci presentiamo sereni e decisi al cospetto della cresta Ovest del Grona. Prepariamo l’equipaggiamento e rinforzando qualche punto d’assicurazione in 5 ore siamo in cima. A mio avviso, è un itinerario, così detto:”da intenditori”, certo non lo consiglio, a chi cerca multiptch roccia top, ma il panorama è garantito e anche se non siamo in quota resta una bella avventura.