Atmosfere invernali imbiancano la statua bronzea del Redentore, sul Monte Ortobene, cima simbolo della città di Nuoro. © Archivio InfomontPer i nuoresi è semplicemente “Su Monte”, Il Monte, e non solo una piccola montagna comodamente raggiungibile dalla città. La stessa Grazia Deledda diceva che “non è vero che l’Ortobene possa paragonarsi ad altre montagne; l’Ortobene è uno solo in tutto il mondo: è il nostro cuore, è l’anima nostra, il nostro carattere, tutto ciò che vi è di grande e di piccolo, di dolce e duro e aspro e doloroso in noi”. Dall’aspetto imponente e dalle forme curiose, con le rocce granitiche sparse sulla sommità e lungo le sue pendici che ricordano sembianze umane e animali, l’Ortobene si alza di fianco a Nuoro, subito a est della città, sfiorando i mille metri di quota. Le sue pendici, abitate sin dalla preistoria, sono ammantate di fitti boschi di lecci e roverelle, sughere, agrifogli e macchia mediterranea, dove abbondano cisti, corbezzoli, lavanda, lentischi e ginestre. È anche un habitat di cinghiali, donnole, lepri e volpi, così come di numerosi rapaci, tra cui l’aquila reale, l’astore e il falco pellegrino, che un tempo convivevano con cervi, mufloni e avvoltoi, oggi purtroppo spariti. Un vero concentrato di natura, storia e tradizioni, da scoprire con una bella e facile salita che prende avvio direttamente dalla città e percorre i boschi e gli avvallamenti del versante occidentale della montagna. Si può arrivare direttamente in cima anche con una comoda strada asfaltata, ma si perderebbe tutto il fascino misterioso e ancestrale di Su Monte.
Il sentiero, contrassegnato con il n° 101, prende avvio dalla chiesa della Solitudine, sul margine nordorientale della città, e percorre una comoda carrareccia, a tratti ancora selciata, che inizia a salire subito, superando una prima volta la strada asfaltata principale. Con pendenza costante e mai eccessiva, rimanendo all’interno del bosco e passando da diverse e curiose formazioni rocciose, si continua verso est su traccia evidente e si attraversa nuovamente la strada asfaltata presso una sorta di avvallamento. Poco oltre, prima di tornare sulla rotabile, si piega decisamente a destra (sud) e si affronta un’ultima più ripida salita che porta, in pochi minuti, direttamente alla statua del Redentore, sulla cima del Monte Ortobene.