Montagne e valli a perdita d’occhio dalla cima del Monte Galero. © F. CeragioliÈ una grande montagna, il Galero, che con i suoi 1708 metri di altezza si alza imponente, a forma di gigantesco trapezio, tra la Val Tanaro, sopra la conca di Garessio, e la marittima Val Pennavaira, sullo spartiacque alpino principale tra il Piemonte e la Liguria. La cima è in realtà composta da due vette distinte, Orientale e Occidentale (chiamata anche Galerotto), collegate da una cresta allungata e sottile, che si affaccia su due versanti molto differenti: a nord, infatti, ripidi pendii, umidi e ombrosi, coperti quasi uniformemente da boschi a prevalenza di faggio, scendono verso Garessio, interrotti dal alcune rocciose cime secondarie; a sud invece, sulla Val Pennavaira, precipita per oltre mille metri un erto versante di pareti rocciose e scarpate prative. Di notevole interesse, sul versante sudovest, i cosiddetti Giganti di Pietra, curiosi pinnacoli di roccia creati nel corso dei millenni dall’erosione. Salire sul Monte Galero significa godere di panorami davvero vasti, che spaziano dalle cime delle Alpi Liguri, come il Mongioie e il Pizzo d’Ormea, al solco del Tanaro verso la Pianura Padana, fino al Golfo di Genova e, in lontananza, le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano. La montagna si trova lungo il percorso dell’Alta Via dei Monti Liguri, e la comoda salita qui proposta, da Colle San Bernardo, può essere abbinata alla lunga traversata del Galero fino al Colle di Caprauna.
Da Colle San Bernardo, a circa 6 chilometri da Garessio, si prende verso sudovest (indicazioni) una stradina che passa sotto una grande pala eolica, diventa sterrata e continua nel bosco. Ignorando le deviazioni laterali e superando due tornanti, si prosegue sulla strada che traversa le pendici meridionali del Monte Pennino e giunge al Bocchino delle Meraviglie (1191 m), dove termina la rotabile (informarsi sulla possibilità di percorrerla in auto). Si prende a sinistra (sud) una bella mulattiera (segnavia A.V.) che sale nel bosco di faggi, rimontando le pendici meridionali del Monte Galero con ripidi tornanti e corti saliscendi. Giunti a un bivio, si tiene la sinistra (la traccia a destra sale in maniera più ripida e diretta) e ci si porta al Passo delle Caranche (1411 m), da dove non resta che seguire verso destra il facile ed erboso crestone che conduce direttamente alla croce di vetta del Monte Galero.