Soccorso Alpino, domenica intensa: quattro incidenti mortali in montagna

Un morto in Piemonte, precipitato sul Rocciamelone. In Trentino, un ventiseienne è caduto dalla ferrata Val del Rì. Due le vittime nel bellunese: sugli Sfornioi e sulla Croda del Toni
Sorvoli e interventi in tutto il nord Italia © Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico

Si torna a morire in montagna. Dopo un periodo di relativa quiete, complice il ritorno del bel tempo che ha portato giornate di sole e temperature miti in tutta Italia, quello appena concluso è stato un weekend di intenso lavoro per le stazioni del Soccorso alpino. Solo nella giornata di domenica (3 novembre 2024), gli incidenti mortali sono stati quattro, tutti nelle regioni del nord.

 

Piemonte

Il primo si è verificato in Piemonte, dove i soccorritori sono stati impegnati in un complesso intervento sul Rocciamelone, cima di 3.538 metri di quota delle Alpi Graie, nel comune di Mompantero (Torino). A mobilitarli è stata una chiamata arrivata intorno alle 12.30 da alcuni escursionisti che avevano visto un uomo che precipitava nel vuoto da un punto vicino alla cima. Sul posto è stato inviato il Servizio regionale di elisoccorso di Azienda zero Piemonte con il tecnico del Soccorso alpino a bordo. Nonostante le indicazioni precise fornite dai testimoni oculari, però, i soccorritori hanno avuto non poche difficoltà a individuare l'uomo, circa 400 metri più a valle rispetto al sentiero. Era caduto in un punto molto impervio, forse tradito da un tratto di ghiaccio misto a neve (nonostante pare fosse attrezzato di ramponi), morendo sul colpo. La salma è stata recuperata e portata a valle con il supporto del Soccorso alpino della Guardia di finanza. In serata, i militari sono stati elitrasportati nei pressi del rifugio Ca' d'Asti, dove avevano chiesto ai testimoni di restare a disposizione, per ricostruire la dinamica dell'incidente. Dal momento che hanno dovuto attendere a lungo la conclusione delle operazioni, e visto l'imminente calar del buio, hanno chiesto aiuto per tornare a valle.

 

Trentino

Incidente mortale anche in Trentino, dove un escursionista di 26 anni residente a Nogara (Verona) ha perso la vita, nel primo pomeriggio, mentre percorreva da solo la ferrata Val del Rì, sopra l'abitato di Mezzolombardo. La tragedia è avvenuta nel primo tratto, subito dopo il secondo ponte tibetano: il ventiseienne ha perso l'equilibrio, precipitando nella forra sottostante per una trentina di metri. Un volo concluso nell'alveo del torrente sottostante (il Rio Fai). A dare l'allarme, al Numero unico per le emergenze 112, è stata una persona che si trovava nella stessa zona e che ha assistito all'incidente. Sul posto si sono portate, a piedi, le squadre del Soccorso alpino della stazione Rotaliana-bassa val di Non che si sono calate dall'alto con le corde. Verricellati dall'elicottero, il tecnico di elisoccorso e il medico hanno potuto solamente constatare la morte del ragazzo. Il corpo è stato portato a Mezzolombardo, dove ad attenderlo c'erano i carabinieri ai quali spetta, ora, il compito di ricostruire la dinamica dell'accaduto.

 

Veneto

E si piangono due morti anche in Veneto, nel bellunese. Alle 13.20 la centrale del 118 è stata attivata da un gruppo di persone che si trovavano sulla cima principale degli Sfornioi (nelle Dolomiti della val di Zoldo), da dove avevano sentito delle grida e il rumore di massi che cadevano provenire dallo Sfornioi di Mezzo. L'elicottero del Servizio di urgenza ed emergenza medica (Suem) di Pieve di Cadore ha effettuato un sorvolo sulla zona indicata, ma senza esito. A quel punto, ha fatto sbarcare il tecnico di elisoccorso nel punto dove si trovavano i testimoni, per raccogliere informazioni più precise. Tornato in ricognizione, l'elicottero ha individuato un corpo esanime all'interno di un camino, circa 100 metri sotto la cima. Calati con un verricello di 80 metri il tecnico di elisoccorso e il medico, si sono dovuti limitare a constatare il decesso dell'escursionista, di cui al momento non si conoscono le generalità. Il corpo è stato calato per una quindicina di metri insieme alla dottoressa, in un punto più accessibile per il recupero, avvenuto sempre con il verricello. Spetterà ora ai carabinieri capire cosa sia successo: è probabile che, al momento della caduta, l'uomo si trovasse sulla cima, o che stesse scendendo lungo la via normale.

Il quarto incidente è avvenuto un'ora più tardi, verso le 14.20, sulla Croda dei Toni, nelle Dolomiti di Sesto (Auronzo di Cadore). Una coppia di alpinisti in cordata si stava calando lungo la Via Drasch quando l'uomo, che si trovava più in basso, ha visto la donna passargli accanto e cadere nel canale sottostante. È stato lui, rimasto in parete, a dare l'allarme. Sul posto si è portato l'elisoccorso Pelikan 2 di Bolzano (con base a Bressanone), ma per la donna non c'era più nulla da fare. Constatato il decesso, l'eliambulanza ha calato sul posto personale del Soccorso alpino di Auronzo e della Guardia di finanza che hanno riportato a valle il corpo.