Dopo aver annunciato, pochi giorni fa, il suo arrivo al campo base e l’inizio effettivo della spedizione invernale al Manaslu, Simone Moro ritorna sui social per comunicare di non poter proseguire la spedizione, a causa delle condizioni meteo avverse.
“È tempo di annullare la spedizione” scrive. “Il meteo non è stato a nostro favore e nelle prossime due settimane su Manaslu ci saranno venti fino a 150 km/h, il che rende impossibile un tentativo di vetta in stile alpino”. L’obiettivo di Moro, Nima Rinji Sherpa e Oswald Rodrigo Pereira era infatti quello di tentare l’ascensione secondo uno stile leggero, senza bombole di ossigeno, supporti esterni, depositi di attrezzatura o campo pre-allestiti, e corde fisse. Soprattutto, aveva detto Moro a suo tempo: “Lo stile alpino non consente alcun tentativo precedente sulla stessa via nella stessa stagione”. Da qui la decisione di rinunciare.
“Il mio Guru delle previsioni, Karl Gabl, ha confermato questa previsione meteo. Questo significa che dovremmo aspettare almeno altre 2 settimane al campo base, perdendo l'acclimatazione e cambiando completamente il nostro stile per avere una possibilità di raggiungere la vetta. Perciò la decisione può essere solo una: anche questa volta il Manaslu rimane inviolato per il nostro team”.
Finisce così anche questa spedizione invernale, a pochi giorni dalla rinuncia di Jost Kobusch sull’Everest e di Alex Txikon sull’Annapurna. Ma il clima, quello umano, racconta Simone, è sempre stato positivo, aperto e collaborativo. “Abbiamo sempre condiviso molto apertamente e amichevolmente tutte le decisioni e strategie che abbiamo preso nelle ultime 5 settimane come un team molto unito e speciale. Questo è il nostro addio alla montagna e da domani ci prepareremo per il nostro prossimo tentativo. Grazie a tutti voi che ci avete seguito in questa avventura e grazie a tutte le persone e aziende che hanno creduto in noi e nell'autentica avventura”.