Simon Gietl in libera su Blutsbrüder © S. MetzDue anni fa, la Torre Trieste del Civetta aveva visto l'apertura di Blutsbrüder - Fratelli di sangue (21 lunghezze, difficoltà fino a 8b), una bella via di Simon Gietl, Vittorio Messini e Matthias Wurzer, un nuovo itinerario che parte dalla cengia dove attaccano la Cassin e la Carlesso. La notizia aveva avuto doppio risalto perché, sostanzialmente in contemporanea, Alessandro Baù, Alessandro Beber e Nicola Tondini avevano aperto Enigma (28 tiri IX+), liberata poi all'inizio dell'estate 2023.
In questi giorni abbiamo avuto notizia che alla fine anche Blutsbrüder è stata liberata, dopo un lungo assalto e ripetuti tentativi. Simon Gietl ci è riuscito, accompagnandosi di volta in volta allo stesso Messini, ad Andrea Oberbacher, Davide Prandini e Simon Messner. Gietl è riuscito a salire in libera tutti i 21 tiri della via, singolarmente ma in più riprese. Manca quindi la libera in giornata.
Le due linee di salita: Enigma in rosso e Blutsbrüder in giallo © A. BeberGietl indica 650m di via, con difficoltà massime estreme, che si attestano attorno all'8b e un 7b obbligatorio da proteggere in stile tradizionale. Sono rimasti in parete tutti i chiodi e le clessidre utilizzate durante l'apertura. Si evidenzia che per la libera Gietl ha aggiunto due chiodi sul tiro chiave, il dodicesimo, e un pecker sul tiro di 7c, il diciannovesimo.
Dopo la salita, la guida alpina della Valle Aurina (fresco di 40 anni compiuti il 5 novembre) ha raccontato che "è stato un viaggio unico e indimenticabile quello che ho potuto vivere, con i suoi alti e bassi. Mai prima d'ora una prima salita mi aveva messo così alla prova. Per tutto quello che ho dovuto dare, ho ricevuto altrettanto in cambio, e ne sono estremamente grato e felice! Sebbene l'attenzione fosse rivolta al fascino dell'apertura e alla successiva libera, devo dire che i momenti con Vito e Matthias durante l'apertura sono stati il vero cuore della nostra avventura. È stata una bellissima esperienza con amici che condividevano lo stesso sogno. Abbiamo aperto la via a turno e abbiamo sentito insieme l'emozione nell'aria. Ogni metro che superavamo faticosamente era per noi una piccola festa, un passo verso la vetta, che ci riempiva di gioia e orgoglio. Le risate che abbiamo condiviso, il sudore nei nostri occhi e l'indescrivibile rapporto di amicizia, hanno reso quella esperienza indimenticabile".