La cattedrale di Altamura © Corrado PalumboPer conoscere la bellezza, la storia, il fascino e i profumi dell’Alta Murgia c’è una soluzione: percorrere la tappa R07B Quasano-Altamura del Sentiero Italia CAI.
Con Marco siamo partiti prestissimo, in una calda giornata di luglio, dalla Fattoria della Mandorla a Quasano. Dopo alcune centinaia di metri ci siamo ritrovati a ridosso della recinzione della Masseria La Sentinella e, dopo un percorso nel silenzio circondati da ferule gigantesche per aggirarla, siamo giunti dinanzi alla struttura. L’edificio, costruito nel 1640, è oggi suddiviso in due proprietà e custodisce gelosamente non solo le bellezze dei manufatti agricoli ma anche una splendida chiesetta con pavimento in maiolica ed una statua lignea della Madonna risalente al 1700, con indosso gli abiti originarti e protetta da un cristallo.
Ci siamo quindi inoltrati nel rimboschimento della Sentinella dove le autoctone roverelle si dividono gli spazi con i pini. Nella fitta vegetazione trovano rifugio numerosi cinghiali ma, a giudicare dalle “fatte” trovate, anche il lupo non disdegna questo luogo in cerca di cibo. La traccia, all’improvviso, abbandona questo unico tratto fresco ed ombroso per dirigersi verso lo Jazzo della Sentinella che era una volta il cuore pulsante delle attività. Le pecore pascolavano liberamente nelle ampie radure dopo aver riposato nello Jazzo che con le sue possenti mura in pietra e i paralupi le aveva protette da vento e predatori. Nel vicino “mungituro”, di cui sono visibili alcuni resti confusi, venivano poi munte. Nel casolare troneggia un imponente camino, sorretto da due enormi tronchi di quercia, destinato alla lavorazione del formaggio.
Riprendiamo il sentiero perdendoci con lo sguardo fra infinite distese silenziose fino a giungere alla Masseria Fiscale a ridosso di una antica via della Transumanza. Ci si perde con la fantasia fra le urla di pastori, carosatori e butteri che guidavano migliaia di ovini belanti. Un lungo tratto (in parte asfaltato) ci porta fino al gigantesco Pulo di Altamura, un’enorme cavità creatasi presumibilmente per il crollo delle volte delle grotte. La maestosità e la bellezza di questa cavità non ci distraggono da una croce poco distante. In quel punto, nel 2010, fu ucciso da un bracconiere Don Francesco Cassol, Parroco di Longarone, impegnato da anni in un progetto Raid Goum.
Riprendiamo ad immergerci nel silenzio e nella solitudine, camminando su una larga sterrata che conduce all’imbocco di Lamalunga. Dopo poche centinaia di metri ecco alla nostra destra su una piccola altura la cupola che protegge l’ingresso della grotta al cui interno, da circa 200.000 anni, riposa lo scheletro di Ciccillo, un Neanderthal la cui scoperta è stata davvero fondamentale per lo studio dell’evoluzione umana. Dopo altri dieci minuti di cammino facciamo una brevissima deviazione per il Centro Visite dell’Uomo dove è possibile visitare un piccolo museo e assistere ad una proiezione in 3D (dell’interno della grotta) con la spiegazione di guide preparatissime.
Dopo altri cinque chilometri eccoci finalmente nel centro di Altamura dinanzi alla maestosa Cattedrale (unica edificata da Federico II di Svevia). Dopo 24 chilometri nel silenzio anche questa piazza era deserta; sotto un sole cocente. Facciamo appena in tempo ad acquistare un numero imprecisato di birre fresche prima che anche l’ultimo bar chiudesse per la “siesta” pomeridiana.
E qui avviene qualcosa che ha segnato la mia esperienza su Sentiero Italia. Parlavamo delle sensazioni vissute in quella giornata quando all’improvviso, dal nulla, appare un uomo con un cappello alla Indiana Jones. Mi si avvicina e mi chiede -“Mi scusi, ma la maglietta che lei ha indosso è quella degli autori delle guide di Sentiero Italia?”. E io rispondo -“Certo”. “Allora lei è uno degli autori. Chi è?”- mi domanda lui. “Sono Corrado Palumbo … ma lei chi è?” - ribatto io stupido e impaziente. “Sono Roberto Ciri!” - risponde infine lui.
Roberto è uno degli autori del Volume 10 delle guide ufficiali del Sentiero Italia CAI, quello dedicato alla Lombardia e ci eravamo conosciuti solo via chat (proprio la scorsa settimana lo stesso Roberto Ciri aveva raccontato un altro incontro lungo il Sentiero Italia, quello con Ugo Ghirlardi-ndr). Era lì in vacanza con la famiglia e, anche se ci fossimo dati appuntamento, probabilmente non ci saremmo incontrati! Per me è stato un segnale: il Sentiero Italia dopo avermi fatto perdere nelle sue distese silenziose mi ha fatto incrociare Roberto: un collega, un amico. Il Sentiero Italia non è solo un percorso che ci fa conoscere le bellezze dell’Italia ma di un prezioso strumento di condivisione, emozioni e incontri!
Scopri la tappa R07B Altamura-Quasano del Sentiero Italia CAI.
Corrado Palumbo e Roberto Ciri ad Altamura © Corrado Palumbo