Certosa di Serra San Bruno © Marco GarceaIl Parco Naturale Regionale delle Serre istituito con legge regionale nel 1990, si estende per oltre 17.000 ettari ed è attraversato da cinque tappe del Sentiero Italia. La tappa da Mongiaia a Serra San Bruno si snoda per 27 km di cammino e unisce tre importanti centri urbani come Mongiana, Fabrizia e Serra San Bruno. Serra San Bruno e il suo entroterra sono tra i più piovosi d’Italia, particolarità che rende il territorio molto ricco d’acqua. Dai versanti delle lussureggianti montagne nascono importanti fiumi come l’Ancinale che attraversa proprio l’abitato di Serra San Bruno e l’Allaro che passa da Mongiana e Fabrizia, corsi d’acqua che nei secoli hanno fornito energia idraulica per alimentare numerose attività come mulini, centrali idroelettriche e fonderie di ferro.
Che sia un territorio ricco d’acqua lo si nota immergendosi nei boschi secolari di abete bianco, pino laricio, faggio e castagno, lungo il percorso da decine di fontane e sorgive sgorgano limpide e fresche acque pronte a dissetare i camminatori. In questi luoghi vegetano rare specie botaniche come la orchidea Epipactis greuteri subsp. Sancti Bruni dedicata a San Bruno, il fondatore della vicina Certosa, vegeta nel bosco di Santa Maria ed è una specie rara pubblicata nel 2016 in una prestigiosa rivista tedesca. Molte sono le specie di orchidee presenti in loco e nel periodo delle fioriture giungono studiosi e appassionati da tutto il mondo per ammirarle in tutta la loro bellezza, orchidee rare come le Epipactis Taubenheim ed Epipactis greuteri H.B. pubblicate come uniche stazioni per l’Italia da Pisani & altri. Ultimamente sono state pubblicate nuove specie di viola come la Ferdinandea (G. Pisani) e altre mai segnalate nel meridione d’Italia. Si trovano anche rare specie di felci, alcune nuove per l’Italia, appartenenti ai generi Dryopteris, Asplenium, Polypodium, Cheilantes e Doctylorhiza. Licheni come la Lobaria pulmonaria e rari muschi come la Durmortiera hirsuta rivestono i grossi tronchi degli alberi creando atmosfere affascinanti.
Lago a Mongiana © Marco GarceaMongiana è il paese delle ferriere, della fabbrica d’armi voluta dai Borbone nella seconda metà del Settecento e attorno al quale è nato il grazioso centro abitato. Il Sentiero Italia passa proprio dall’antico complesso industriale, oggi Museo MuFar Fabbrica d’Armi Reali Ferriere Borboniche, all’interno delle sale si compie un viaggio nel tempo alla scoperta della storia e le attività della fabbrica d’armi. Nei suoi laboratori si fabbricava di tutto: busti per monumenti, campane, ruote di ferro, componenti per i primi ponti sospesi, rotaie per tratte ferroviarie, cannoni, mortai, baionette, sciabole, carabine e tanto altro.
Da Mongiana, sospesi su pontini in legno che attraversano infiniti torrenti, ruscelli e cascatelle si raggiunge l’abitato di Fabrizia, paese che prende il nome dal nobile Fabrizio di Carafa. Lungo le vie del centro storico oltre alle interessanti chiese di Santa Maria delle Grazie o Sant’Antonio, del Rosario e del Carmine, si affacciano abitazioni e palazzi gentilizi abbelliti da portali, basole in granito e balaustre in ferro battuto, quest’ultime probabilmente fuse dalle fonderie di Mongiana. Interessante è il palazzo “La Cavalera” costruito dai Carafa, dove il feudatario e i suoi dignitari si fermavano durante gli spostamenti per i villaggi del feudo.
Raggiungo Serra San Bruno al tramonto, dalle porte aperte di alcune case un profumo inebriante di dolci. Le donne stanno sfornando l’Abbaculu, un dolce tipico serrese fatto con la pasta degli "nzulli a forma di “Bacolo” ovvero del pastorale di San Biagio. Il 3 febbraio, giorno della festa del patrono San Biagio, l’Abbaculu viene portato in chiesa per essere benedetto nella tradizionale benedizione degli Abbaculi. Entro in una delle tante pasticcerie del centro e prendo un pezzo di dolce: che spettacolo!
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Ferriere Reali Mongiana © Marco Garcea