Il rifugio Sassopiatto (2300 m) e, sullo sfondo, la sagoma riconoscibile dello Sciliar e la cresta allungata di Terrarossa, sopra l’Alpe di Siusi. © Archivio Sat – Società Alpinisti TridentiniIl Passo Sella, a una quota di 2240 metri, unisce la Val di Fassa con la Val Gardena, in una invidiabile posizione al centro di alcuni tra i gruppi dolomitici più belle e famosi, tra il Sella e il Sassolungo, a breve distanza da Marmolada, Sciliar e Catinaccio. Le escursioni tra queste valli e montagne sono quanto di meglio si possa chiedere, con itinerari che spaziano dai facili sentieri di fondovalle tra grandi boschi, alle traversate in quota sugli aperti pascoli ai piedi delle pareti rocciose, fino agli impegnativi percorsi che salgono alle forcelle e sulle creste, spesso con tratti attrezzati. Tra le molte possibilità, con partenza direttamente dal Passo Sella, proponiamo il facile e frequentatissimo sentiero che dal valico conduce al rifugio Sassopiatto, traversando a mezzacosta tutto il versante meridionale del Sassolungo, in alto sulla Val Duron, con una vista meravigliosa verso la Val di Fassa e sulle grandi montagne che la circondano. L’itinerario, chiamato in tedesco Friedrich August Weg, venne inaugurato nel 1911, dedicandolo al re Federico Augusto III di Sassonia, grande amante e assiduo frequentatore della Val di Fassa e delle sue cime. Giunti alla meta, al rifugio Sasso Piatto, posto su una grande sella erbosa affacciata sull’Alpe di Siusi, è anche possibile proseguire fino al Passo Duron e rientrare per l’omonima valle, o proiettare i passi in lunghe traversate, anche di più prevedendo il pernottamento in uno dei tanti e accoglienti rifugi sparsi su queste montagne.
La partenza avviene direttamente dal Passo Sella, da dove si prende la sterrata con segnavia n° 557 che, verso sudovest, conduce al vicino rifugio Valentini, poi al Salei e alla Sforcela Rodela, piccola sella erbosa aperta tra il Col Rodela e la dorsale che scende dal Sassolungo. La sterrata scende brevemente al rifugio Friedrich August (2298 m), da dove si continua su un largo sentiero che traversa in quota, con continui e brevi saliscendi, il versante erboso sotto le ardite architetture rocciose del Sassopiatto, superando diverse vallette. Si raggiunge il rifugio Pertini (2300 m), oltre il quale si prosegue ancora a mezzacosta, traversando ripidi pendii e piccole dorsali rocciose, si supera un marcato promontorio, al bivio si tiene la destra (ancora n° 557) e con ampio giro, passando poco sopra un gruppo di baite, si giunge al rifugio Sassopiatto (Plattkoffelhütte), tra Sassolungo e Catinaccio.