Sentiero del Dint

Tra le meraviglie geologiche e botaniche della Forra del Cellina
La diga del Lago di Barcis, dove ha inizio l’itinerario. Sullo sfondo, la dorsale tra Crep Nudo e Capel Grande, nei monti d’Alpago. © Archivio Infomont

Appena lasciata la pianura di Pordenone in direzione delle Dolomiti Friulane, risalendo la Val Cellina, si incontra un piccolo scrigno di biodiversità custodito nella Forra del Cellina, oggi Riserva naturale. Il canyon, un tempo percorso dalla vecchia strada, e oggi tornato silenzioso, si origina dal Lago di Barcis, adagiato in una bella conca circondata dai boschi, ai piedi dei monti d’Alpago e della dorsale Raut-Resettum. Un percorso didattico, con pannelli esplicativi, facilissimo e perfetto nelle mezze stagioni, parte dalla diga e consente di andare alla scoperta delle emergenze botaniche e geologiche di questo angolo di Friuli, camminando sopra le acque smeraldo del torrente Cellina.

Il sentiero prende avvio a Ponte Antoi, subito prima della diga del Lago di Barcis (indicazioni), e procede in decisa salita in un bosco di faggi, arrivando, con una breve deviazione, a un belvedere panoramico, letteralmente affacciato nel vuoto, con splendida vista sulla diga e sul lago. Si piega a ovest e con modesti saliscendi nel bosco si giunge a un secondo belvedere sulla gola scavata dal torrente. Tratti in piano, alternati a modesti saliscendi, conducono al terzo e ultimo belvedere, da dove ammirare anche il piccolo borgo di Andreis. Una breve discesa conduce sulla strada asfaltata, con la quale si torna comodamente al punto di partenza.

Scheda Tecnica

Difficoltà: T
Punto di partenza: Ponte Antoi
Punto di arrivo: Molassa
Nome sentiero: Sentiero del Dint
Lunghezza: 2.5 km
Dislivello +: 109 m
Dislivello -: 96 m
Durata di andata: 0:45 h
Durata di ritorno: 0:45 h
Quota di partenza: 411 m
Quota di arrivo: 424 m
Quota massima: 487 m
Quota minima: 394 m
In collaborazione con Infomont CAI